Calabria. Leggere rende liberi, 3 giorni di carcere in meno per ogni libro letto
Pubblicato il 9 Maggio 2014 - 09:53 OLTRE 6 MESI FA
CATANZARO – Leggere rende liberi, 3 giorni di carcere in meno per ogni libro letto, per un massimo di 16 volumi l’anno, ovvero non più di 48 giorni di sconto pena cumulabili. Il modello arriva dal Brasile e sbarca in Calabria, dove la giunta presieduta dal dimissionario Giuseppe Scopelliti (Ncd), ha approvato un disegno di legge che prevede il “condono letterario” per i detenuti condannati ad una pena superiore a sei mesi di reclusione. E il Pd sembrerebbe essere d’accordo.
La proposta di legge, finalizzata a innalzare il livello di istruzione nelle carceri, è stata presentata dall’assessore alla Cultura, Mario Caligiuri, e sarà sottoposta adesso, attraverso il Consiglio regionale della Calabria, all’esame del Parlamento.
L’idea però non è piaciuta a tutti, specie a destra, tanto che il quotidiano Il Giornale la definisce un “mini-indulto” e insinua, tra le righe, che il provvedimento nasca dai recenti problemi con la giustizia del governatore Scopelliti, dimessosi dopo la condanna in primo grado del Tribunale di Reggio Calabria, per aver concorso tra il 2008 e il 2010 a truccare i bilanci del Comune, quando ne era sindaco. Insinua il Giornale:
Non pensavano certo a lui (forse) i suoi ex assessori quando, l’altro giorno hanno presentato l’iniziativa destinata ad innalzare il livello di istruzione nelle carceri italiane e a consentire il ritorno a piede libero di più d’un galeotto.
L’antidoto al disagio piace invece a sinistra, già portato in Parlamento dalla democratica Daniela Sbrollini, vicina al ministro alla Cultura, Dario Franceschini. A luglio 2013 sosteneva:
“La pena detentiva deve guardare al futuro, traducendosi in rieducazione e in efficace reintegrazione civile. Per ogni libro letto segue l’obbligo di relazione e comprensione del testo. La lettura amplia la mente, è utile per conoscere il mondo e imparare la lingua, penso ai detenuti stranieri. Si tratta di sconti di pena lievi, qualche giorno per ogni libro letto, con un tetto massimo di letture annuali”.
L’Italia come il Brasile, polemizza Il Giornale:
che nelle classifiche mondiali del crimine è tra le prime venti nazioni per tassi di violenza criminale, con più di 10 omicidi ogni 100.000 abitanti (15 volte più che da noi).