Leucemia non diagnosticata, medico a giudizio a Bari

Pubblicato il 16 Febbraio 2012 - 18:14 OLTRE 6 MESI FA

BARI – Non avrebbe diagnosticato ad una sua paziente una leucemia acuta e avrebbe curato una ferita che non si rimarginava, e successivamente anche febbre e mal di gola, con cicatrene e antibiotici, provocandone la morte nel giro di meno di due mesi. E' accusato di omicidio colposo Savino Marroccoli, medico generico a giudizio dinanzi al tribunale di Bari. La vittima, Maria Ruvolo, di 35 anni, madre di tre bimbe, e' morta nell'ospedale di Trani il primo febbraio 2009.

Deponendo in aula il marito della 35enne, Paolo Raffaele, ha raccontato i due mesi trascorsi da un banale incidente domestico, verificatosi il 20 dicembre 2008, alla morte della moglie. Tutto e' cominciato – ha detto l'uomo – con una piccola ferita sul labbro che la moglie si era procurata giocando con la piu' piccola delle loro tre figlie, all'epoca di sei anni. Una ferita – ha ricordato – che continuava a sanguinare e che il medico di famiglia ha curato con del Cicatrene prima, e con una pomata per l'infiammazione delle gengive dopo.

Quando a meta' gennaio la donna ha avvertito mal di gola e febbre le ha prescritto Tachipirina e antibiotico. Solo alla quarta visita, il 26 gennaio, quando la donna era piena di ematomi alle gambe e avvertiva forti dolori addominali, il medico le ha finalmente prescritto un emocromo d'urgenza e il marito l'ha portata al pronto soccorso.

In ospedale alla 35enne e' stata diagnosticata una emorragia interna, la donna e' stata sottoposta ad intervento chirurgico ma dopo cinque giorni e' morta per ''grave insufficienza respiratoria determinata da leucemia acuta''.