L’hotel non è come appare nelle foto online? Giudice: vacanza da rimborsare. Il caso di un turista

E' la vicenda, riportata oggi dal Corriere della Sera, di un turista milanese, arrivato in Puglia nel giugno del 2018 nell'hotel che aveva prenotato sulla piattaforma Booking.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Agosto 2022 - 09:10 OLTRE 6 MESI FA
L'hotel non è come appare nelle foto online? Puoi essere rimborsato. Il caso di un turista

L’hotel non è come appare nelle foto online? Puoi essere rimborsato. Il caso di un turista FOTO ANSA

Chissà quante volte sarà capitato di prenotare un hotel online facendo fede sulle foto caricate sulle diverse piattaforme e poi una volta arrivati scoprire che è completamente diverso dalle immagini. Bene, il caso di un turista ci fa sapere che che in certi casi è possibile chiedere il rimborso. Piscina e palestra dell’hotel sono diverse dalle foto pubblicate sul sito di prenotazioni, così il turista milanese decide di fare ricorso, il giudice gli dà ragione e la vacanza in Puglia gli viene rimborsata. E’ la vicenda, riportata oggi dal Corriere della Sera, di un turista milanese, arrivato in Puglia nel giugno del 2018 nell’hotel che aveva prenotato sulla piattaforma Booking. Al suo arrivo ha trovato al posto di una piscina una vasca poco profonda e nella palestra un solo attrezzo e un tapis roulant sotto il sole.

Se l’hotel è diverso dalle foto c’è il rimborso

L’uomo, 44 anni, aveva sborsato in anticipo 2.250 euro per alcuni giorni di relax e benessere a Vieste, nel Foggiano. Poi ha annunciato al titolare dell’hotel la sua intenzione di andarsene e l’albergatore gli ha risposto che avrebbe potuto cambiare aria ma così facendo avrebbe perso i suoi soldi. Il rimborso sarebbe arrivato infatti solo in caso di nuova prenotazione della sua camera, nel frattempo rimessa su Booking.

Il turista ha rifiutato l’offerta della piattaforma di prenotazioni, che ha messo sul piatto 100 euro, e ha deciso di appellarsi alla magistratura per riavere il suo denaro e dopo un contenzioso di tre anni, il giudice di pace di Milano Alexia Dulcetta ha accolto il ricorso e ordinato alla struttura di rimborsare i sette giorni già pagati e non goduti, oltre alle spese processuali.