Liguria. Legge anti-discriminazioni gay, Pdl spiega perché ha votato contro

Pubblicato il 31 Ottobre 2009 - 09:18 OLTRE 6 MESI FA

La Liguria ha approvato la ”Legge contro le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale o dall’identita’ di genere”  con 20 voti favorevoli e 8 contrari (centrodestra e Udc).

Il Pdl vota contro la proposta di legge “Norme contro le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale o dall’indentità di genere.” che garantiva cure ormonali gratuite per i transessuali, corsi di formazione per i dipendenti pubblici, sostegno alle famiglie, educazione nelle scuole.

Gli esponenti di destra spiegano così la loro bocciatura: «Questo provvedimento appare una implicita ‘premessa’ di altri e ben piu’ importanti passaggi: quali il riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali attraverso un matrimonio o un simil-matrimonio, l’adozione di bambini da parte di coppie del medesimo sesso, il ricorso per le stesse coppie alle tecniche di fecondazione artificiale e altri aspetti che non possono essere condivisi. Qui non si parla di discriminazione, né di omofobia – precisano i consiglieri regionali del centro destra- esiste già nel nostro ordinamento una norma che punisce senza distinzioni ogni aggressione alla integrità della persona e alla sua sfera morale, per tanto questa normativa, che viene votata proprio alla fine del percorso legislativo di questa Giunta, assume un chiaro sapore elettoralistico.

«Ribadiamo quanto sancito dalla a Costituzione Italiana all’art. 3 che dichiara “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” e quindi la non necessità di approvare una legge che è di per sé ridondante nel significato ed assolutamente non necessaria e demagogica specialmente per i contenuti di alcuni articoli”. “Una legge – concludono ancora i consiglieri regionali del PDL – che in realtà accusa indistintamente tutto e tutti di discriminazione sessuale e prevede lo stanziamento di risorse finanziarie per promuovere campagne di comunicazione, togliendo soldi da altri capitoli di bilancio forse più prioritari per una regione che vede un deficit nella sanità pesantissimo e un livello di disoccupazione sempre più alto”. Anche gli esponenti dell’UDC presenti in aula prendono una posizione netta contro questo provvedimento voluto da Burlando e la sua Giunta.