Grandi eventi: giallo sulla ‘lista Anemone’. L’inchiesta punta al ministero delle Infrastrutture e Balducci annuncia un memoriale

Pubblicato il 18 Maggio 2010 - 09:04 OLTRE 6 MESI FA

Angelo Balducci

Mentre Angelo Balducci annuncia la sua intenzione di scrivere un memoriale difensivo, è giallo sulla “lista Anemone”, l’elenco dei clienti dell’imprenditore al centro dell’inchiesta sui grandi eventi resa pubblica dai giornali alla fine della scorsa settimana.

Nella mattinata di martedì 18 maggio, infatti, i principali quotidiani nazionali riportano la notizia secondo cui la lista Anemone sarebbe stata consegnata dalla Guardia di Finanza  Procura di Roma già nel 2008. L’elenco, sempre secondo la stampa, sarebbe finito in mano ad Achille Toro, il magistrato capitolino che si è dimesso proprio in seguito al suo coinvolgimento nell’inchiesta. Poche ore più tardi, però, è arrivata la smentita delle Fiamme Gialle che hanno definito “prive di fondamento” le notizie in cui “si afferma che la cosiddetta lista Anemome sarebbe stata consegnata alla Procura della Repubblica di Roma e/o all’ex Procuratore Aggiunto dalla Capitale dott. Achille Toro”. Anche la Procura di Roma, con una nota del Procuratore Giovanni Ferrara ribadisce di non aver mai ricevuto la lista.

Balducci, intanto, ancora agli arresti, si sfoga al Corriere della Sera: “È incredibile che dopo due mesi io sia ancora in prigione e costretto a scrivere in questa cella la mia memoria difensiva. Però non mi arrendo, sono certo che queste pagine faranno luce sulla mia posizione e mi aiuteranno a tirarmi fuori da qui e da una situazione paradossale”.L’ex presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici aggiunge: “Questa, nonostante tutto, è una situazione favorevole per scrivere e ringrazio tutti coloro che agevolano il mio lavoro”.

L’indagine, intanto, entra anche nel ministero delle Infrastrutture. I magistrati hanno convocato il responsabile dell’ufficio legislativo Gerardo Mastrandrea e il capo di gabinetto del ministro Altero Matteoli, Claudio Iafolla. I due saranno interrogati per far luce sui criteri di nomina dei funzionari, primo fra tutti Fabio De Santis, e le procedure di autorizzazione dei lavori pubblici. Poi i magistrati cercheranno di far luce, secondo quanto scrive Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera, anche sui rapporti stretti tra Iafolla e Angelo Balducci, così come emergono dalle telefonate intercettate dai carabinieri del Ros.

Il cuore dell’indagine, però, rimane la rete dei clienti di Anemone anche perché la lista trovata in uno dei computer appare inesatta nelle date e soprattutto non contiene una serie di appalti che il costruttore si è aggiudicato negli ultimi anni. Martedì 18 maggio i magistrati ascolteranno Arturo Zampolini, architetto coinvolto nell’inchiesta, da cui si aspettano chiarimenti sugli appalti di Anemone. Secondo i magistrati, infatti, l’elenco (370 voci) dei clienti trovato sul pc della Anemone Costruzioni è incompleto e il sospetto è che esistano una serie di lavori non registrati per cui non è stata emessa alcuna fattura.

Anemone, quindi, avrebbe una vera e propria contabilità parallela a quella ufficiale, sintomo, secondo gli inquirenti, che molti lavori erano una contropartita per chi lo aveva agevolato negli appalti. Ultimo aspetto da chiarire Resta è quello delle commesse archiviate con date false. Il caso più noto è quello di casa Scajola, quella che ha portato l’ex ministro alle dimissioni. Nella lista quell’appartamento è catalogato come lavoro svolto nel 2003 ma la casa fu acquistata solo luglio 2004. Un’altra cosa da spiegare in un’inchiesta sempre più complessa e articolata.