Lombardia in zona rossa per errore, già da domenica 24 gennaio potrebbe tornare arancione

di FIlippo Limoncelli
Pubblicato il 22 Gennaio 2021 - 19:49 OLTRE 6 MESI FA
Lombardia zona rossa errore

Lombardia in zona rossa per errore, già da domenica 24 gennaio potrebbe tornare arancione (foto ANSA)

C’è stato un errore alla base della decisione di inserire la Regione Lombardia in zona rossa. Per il Governo è stato il Pirellone a rettificare dati già inviati, mentre per la Regione è stato lʼIss a sovrastimare lʼindice Rt. Ora, forse già da domenica 24 gennaio, la Lombardia tornerà in zona arancione.

Fontana: “Lombardia zona rossa per errore”

“La Lombardia deve essere collocata in zona arancione. Lo evidenziano i dati all’esame della cabina di regia, ancora riunita” ha scritto su Twitter il presidente della Lombardia, Attilio Fontana. “Abbiamo sempre fornito informazioni corrette. A Roma devono smetterla di calunniare la Lombardia per coprire le proprie mancanze”, aggiunge. 

Secondo Fontana, del resto, “dai rumor che ci arrivano, la Lombardia entrerà in zona arancione. Quindi io credo che il ricorso abbia avuto sicuramente un suo effetto”. Il ricorso al Tar, ha sottolineato il presidente parlando a Pomeriggio 5, “ha evidenziato un problema che oggettivamente noi avevamo chiarito fin da settimana scorsa, avevamo evidenziato che c’era qualcosa che non funzionava”.

La Lombardia: è l’Iss che ha sovrastimato l’indice Rt

La Lombardia sostiene che a portare la Regione in zona rossa sia stata una “sovrastima dell’Rt” riferito al 30 dicembre e “calcolato dall’Istituto superiore di Sanità”. Secondo fonti qualificate della Regione che replicano alla ricostruzione del governo, la sovrastima sarebbe stata dovuta ad una valutazione che non avrebbe tenuto della circolare del ministero della Salute del 12 ottobre, che ha stabilito che un paziente può essere dichiarato guarito con un solo tampone molecolare e non più con due”.

Secondo la ricostruzione della Lombardia, la settimana scorsa subito dopo la pubblicazione del monitoraggio, i tecnici della regione hanno evidenziato immediatamente a Roma la “distonia tra il dato dell’Rt e tutti gli altri indicatori”, dal tasso di incidenza, molto più basso di altre regioni finte in zona arancione, all’occupazione dei posti letto in terapia intensiva e nelle aree mediche. “Se c’è una situazione stazionaria e per certi versi decrescente – sottolineano le fonti – non è possibile che tu abbia un dato Rt così alto”. A quel punto è iniziata un’interlocuzione tra i tecnici che avrebbe portato alla luce il perché dell’errore: appunto il non aver tenuto conto della modifica introdotta con la circolare di ottobre. 

La replica del Ministero della Salute

Il ministero della Salute ha replicato rimandando a una nota diffusa ieri dalla stessa Regione Lombardia nella quale era scritto: “I tecnici dell’Istituto Superiore di Sanità e della Direzione Generale del Welfare hanno in corso una interlocuzione e, nelle prossime ore, valuteranno una serie di dati aggiuntivi da parte della direzione Welfare lombarda per ampliare e rafforzare i dati standard già trasmessi nella settimana precedente, ai fini di una rivalutazione in vista della Cabina di regia di venerdì 22 gennaio”.

Opposizioni: “E’ Regione che ha sbagliato i dati”

Le opposizioni in Regione vanno, però, all’attacco di Palazzo Lombardia sui dati trasmessi al governo, in base ai quali è stata dichiarata la zona rossa. “La Regione ha sbagliato a raccogliere e trasmettere i dati sull’evoluzione del Covid-19. E così la Lombardia è finita in zona rossa. Con inevitabili e drammatiche conseguenze per la popolazione e le attività produttive. Poi, accortasi dell’errore, ha cercato di rimediare, ma non ha ammesso lo sbaglio. Anzi, ha cominciato a gridare al complotto. Fontana è il presidente più inadeguato di sempre. Con il suo comportamento abdica alle sue responsabilità. Siamo stanchi e stremati da questo stillicidio. Vogliamo uscire da questo tunnel di incompetenza”, ha attaccato il segretario del Pd lombardo, Vinicio Peluffo.