Lorenzetti chiama l’università: “Promuovete lo studente”. E il ragazzo prese 30

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Settembre 2013 - 10:21 OLTRE 6 MESI FA
Lorenzetti chiama l'università: "Promuovete lo studente". E il ragazzo prese 30

Maria Rita Lorenzetti (Foto LaPresse)

FIRENZE  – “Promuovete quello studente nell’esame di patologia generale“. Maria Rita Lorenzetti, ex presidente Pd della Regione Umbria agli arresti con le accuse di associazione a delinquere e corruzione nell’inchiesta sui lavori del passante Tav a Firenze, ha chiesto al rettore dell’università di Perugia di promuovere il figlio di un suo caro amico. Al telefono l’esame diventa “analisi da fare” e il ragazzo fa “30 analisi”, cioè viene promosso e con 30 all’esame.

Franca Selvatici su Repubblica riporta le intercettazioni della Lorenzetti del 3 settembre 2012 registrate dai carabinieri del Ros di Firenze, quando l’ex presidente regionale Pd chiamo Gaia Grossi, docente ordinaria di Chimica generale, perché parlasse col rettore dell’università e raccomandasse la promozione del figlio di un suo amico iscritto a Odontoiatria:

LORENZETTI: “Senti pisché, ti devo chiedere una cortesia. Tu una tale Romani di patologia generale la conosci?”. GROSSI: “Luigina Romani? L’assistente del rettore? Come no, certo, perché, che c’è?. ho capito, ha bisogno di non essere fermato ingiustamente, diciamo così, per qualche finezza accademica”. L: “Ecco ecco, brava, hai capito perfettamente, Gaia mia, noi siamo concrete e pratiche senza tante seghe. Insomma, questa è l’ansia di chi dice: “Io non è che sono figlio di papà, sono uno normale che però sto più avanti di quest’altro, allora vorrei arrivare prima””.

La conversazione prosegue il 6 settembre, quando la Grossi dice alla Lorenzetti di aver parlato con il professor Francesco Bistoni, rettore dell’università:

“G:”Lo vedo domani pomeriggio perché queste cose è meglio farle di persona, comunque si è prosternato perché gli ho detto da chi viene. “A disposizione” (ride). Ti faccio sapere domani… Però insomma la persona è molto molto, molto vicina a lui, è la sua allieva”. L’indomani annuncia: “Fatto!”. “Sei grande”, le risponde Lorenzetti. E la professoressa commenta: “Come si diceva, a noi chi c’ammazza?”. Lorenzetti però ha bisogno di ulteriori chiarimenti: “Il ragazzo deve avere qualche informazione o va tranquillo?”. Risponde la professoressa: “Lui (il rettore, ndr) ha detto: “Cosa fatta””.

Il padre del ragazzo teme che il superamento dell’esame non sia assicurato e insiste per sapere le domande che saranno fatte al figlio, scrive la Selvatici:

“Grazie pischella mia. Noi della vecchia guardia siamo sempre dalla parte del più debole”. Il 27 settembre Gaia Grossi la rassicura definitivamente: “Istruzioni per l’uso. Il capo è andato in laboratorio ieri. Ha parlato con i suoi, ha visto le analisi, sono tutte positive. Quindi la prognosi è positiva”. Previsione esatta. Poche ore più tardi il padre del ragazzo chiama Maria Rita Lorenzetti. È entusiasta: “Allora, il mio è andato a fare la visita, è rimasto contentissimo, però gli ha ordinato 30 analisi da fare”. La presidente resta un momento disorientata, poi capisce: “Eh, quindi? Alla grande. Ah, ecco 30 analisi, scusami, c’ho avuto un momento… Quindi alla grande”. In serata Maria Rita Lorenzetti invia un sms all’amica Grossi: “Tutto a posto. 30. Grazie e ringrazia il capo”.