Los Roques, Missoni e il mistero del cellulare. Il fratello: “Le ricerche continuano”

Pubblicato il 23 Gennaio 2013 - 18:35| Aggiornato il 12 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – C’è ancora speranza e in Venezuela si continua a cercare l’aereo misteriosamente scomparso lo scorso 4 gennaio con a bordo Vittorio Missoni, la compagna e due amici. Ad alimentare le speranze Luca Missoni, fratello di Vittorio, rientrato dal Venezuela domenica 20 gennaio, il quale ha deciso di pubblicare un comunicato ufficiale:

“Il Governo Venezuelano (…) si è ufficialmente impegnato a continuare ogni tipo di ricerca e ad approfondire le indagini del caso, nell’interesse dei cittadini venezuelani ed italiani”.

MISTERO DEL CELLULARE – Negli ultimi giorni un amico di Vittorio Missoni ha affermato che il cellulare continuava a squillare anche dopo la scomparsa dell’aereo. Per molti rimane in piedi ancora l’ipotesi che in realtà l’aereo non sia mai precipitato. Anche la rivista ‘Oggi’ aveva cercato di indagare su questi misteriosi squilli.

“Una decina di squilli telefonici, seguiti dalla segreteria, e un messaggio di ”Sono di nuovo raggiungibile. Chiama ora!”. Squilli trasmessi domenica 6 gennaio dal telefono cellulare di proprieta’ di Elda Scalvenzi, moglie di Guido Foresti, che erano con Missoni e la compagna Maurizia Castiglioni.

Mario Pica, ex pilota dell’Aeronautica militare e perito tecnico in molte inchieste, intervistato da Oggi aveva ribadito: “Se non si trova nulla, se non c’è un solo indizio dell’incidente, quel velivolo non è precipitato. Perché una traccia riaffiora sempre. Perché se un aereo sparisce in mare c’è un sistema di segnalazione collegato alla scatola nera che si attiva automaticamente a contatto con l’acqua e indica la posizione del velivolo. Quindi devo pensare a un dirottamento”

RICERCHE – Le ricerche continueranno. Sul comunicato di Luca Missoni si legge che: “Ho intenzione di ritornare a Caracas in Febbraio per seguire ancora di persona le operazioni della nave Deep Sea, attrezzata per ricerche sottomarine ad alta profondità, che inizieranno immediatamente dopo quelle per l’aereo scomparso il 4 gennaio 2008. Negli incontri avuti con il magistrato Morales e la Polizia Investigativa Venezuelana non sono mai state scartate ipotesi alternative all’inabissamento. Posso quindi confermare che a Caracas non solo non sono terminate le ricerche in mare e sulla costa, ma che si continua ad investigare, senza tralasciare alcuna pista”.