Tassista morto a Milano: la disperazione della fidanzata e della madre

Pubblicato il 11 Novembre 2010 - 16:48 OLTRE 6 MESI FA

Patrizia, la fidanzata di Luca Massari, il tassista morto a Milano dopo un mese di agonia per il pestaggio subito, è arrivata in ospedale e non ha potuto mascherare la disperazione. Nella camera ardente è scoppiata in lacrime ed è solo riuscita a dire: ”Amore mio, perchè non vieni a prendermi”. In lacrime anche la mamma del tassista: ”Luca non c’è piu’. Me lo hanno ammazzato”.

Non è stato possibile l’espianto degli organi di Luca Massari a causa di uno stato infettivo che ha pregiudicato le condizioni degli organi stessi, che la famiglia invece avrebbe voluto donare. Il pm di Milano Tiziana Siciliano si era recata in ospedale per dare l’autorizzazione all’espianto, ma i medici hanno verificato che non era possibile.

Il magistrato, che si occupa dell’inchiesta con al centro l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi per i tre aggressori, ha parlato direttamente con il primario del Fatebenefratelli per accertarsi sulle modalità del decesso e ha disposto l’autopsia sulla salma. Il pm nei prossimi giorni formulerà una nuova richiesta cautelare per i 3 indagati in base alla nuova accusa e, poi dopo gli esiti dell’autopsia, chiuderà l’inchiesta.

Nei giorni scorsi, uno dei tre responsabili dell’aggressione, Pietro Citterio, è stato interrogato dal pm che gli ha contestato anche l’accusa di incendio in relazione alla macchina di un testimone che lo stesso Citterio ha confessato di aver bruciato. Pietro Citterio è anche accusato di lesioni aggravate per aver pestato un fotografo il giorno dopo l’aggressione al taxista, poche ore prima di finire in manette.