Luca Priolo uccise Giordana Di Stefano, madre della figlia Asia (che ora vive con nonna Vera Squatrito)

Luca Priolo uccise Giordana Di Stefano a 20 anni, nel 2015. La loro figlia Asia aveva 4 anni e ora vive con la nonna materna Vera Squatrito.

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 24 Marzo 2022 - 20:15 OLTRE 6 MESI FA
Luca Priolo uccise Giordana Di Stefano, madre della figlia Asia (che ora vive con nonna Vera Squatrito)

Luca Priolo uccise Giordana Di Stefano, madre della figlia Asia (che ora vive con nonna Vera Squatrito) (Foto d’archivio Ansa)

Il femminicidio di Giordana Di Stefano da parte di Luca Priolo è il protagonista di Amore Criminale di oggi, giovedì 24 marzo 2022. Il 6 ottobre 2015 Giordana è stata uccisa con 48 coltellate a Nicolosi, in provincia di Catania. Per il suo omicidio viene arrestato poco dopo il convivente Luca Priolo. Che confessa il delitto.

I due avevano, all’epoca dei fatti, una figlia di 4 anni, Asia. Quando è morta, Giovanna aveva solo 20 anni. Adesso Asia di anni ne ha 11 e vive con la nonna Vera Squitrito. Nonna Vera da anni porta avanti la battaglia della memoria, perché non ci si dimentichi di Giordana, nella speranza che episodi del genere non accadano più.

Il femminicidio di Giordana Di Stefano a Nicolosi, nel 2015

Giordana Di Stefano è stata trovata nella sua auto, una Audi A2, in una strada tra le campagne della periferia di Nicolosi, in provincia di Catania. Sul suo corpo c’erano molte coltellate alla gola, al torace e alla pancia. Morì dissanguata a poche centinaia di metri dalla sua abitazione.

Subito gli investigatori hanno provato a cercare Luca Priolo, suo compagno e padre della figlia di Giordana, Asia. All’epoca del delitto, la bambina aveva solo 4 anni.

Luca Priolo fermato alla stazione di Milano mentre cercava di scappare all’estero

Luca Priolo viene fermato dai carabinieri a Milano, dopo una lunga corsa in auto dalla Sicilia in Lombardia, mentre alla stazione cerca di prendere un treno per fuggire all’estero. E’ il 7 ottobre 2015. Dopo poche ore Priolo confessa di aver ucciso Giordana “in un raptus di follia”. Per lui scatta l’accusa di omicidio volontario aggravato.

Giordana Di Stefano aveva denunciato Luca Priolo per stalking

Nel 2013, Giordana lo aveva denunciato per stalking. Lei parlava di sms e telefonate assillanti e pedinamenti. Proprio il 7 ottobre, giorno dell’omicidio, si sarebbe dovuta tenere la prima udienza del processo, ma era stata rinviata dopo che l’avvocato di Priolo aveva chiesto il ricorso a riti alternativi ipotizzando anche una bonaria risoluzione. I due avevano anche un contenzioso aperto per l’affido esclusivo della figlia.

Priolo aveva bisogno di chiudere il procedimento a suo carico per ottenere il porto d’armi e poter lavorare come guardia giurata. Probabilmente, stando a quando hanno raccontato alcuni suoi amici in quei giorni, lui voleva tornare con lei. 

Dopo la querela, presentata perché lui dopo averla seguita era entrato a casa da una finestra giustificandosi con motivi di sicurezza, non c’erano stati altri segnali. La giovane aveva intenzione di ritirare la denuncia, tanto che non si era costituita parte civile nella richiesta che la Procura di Catania aveva attivato autonomamente.

Il giorno del funerale la mamma di Luca Priolo scrive una lettera alla mamma di Giordana Di Stefano

“Cara Vera, forse non mi crederai mai, ma il giorno in cui è morta Giordana è morto anche Luca e sono morta dentro io”. E’ l’incipit della lettera “da mamma a mamma” inviata da Antonella Martorelli, madre di Luca Priolo assassino reo confesso di Giordana Di Stefano, alla madre della ventenne uccisa a Nicolosi, Vera Squadrito.

Luca Priolo, condanna a 30 anni confermata in Cassazione

Il 21 novembre 2019 la Corte di Cassazione conferma la condanna a 30 anni per Luca Priolo. Nel gennaio dello stesso anno i giudici della terza sezione della Corte d’Assise d’Appello di Catania avevano confermato la condanna a 30 anni di carcere per Priolo. La sentenza di primo grado era stata emessa il 7 novembre del 2017 a conclusione del processo con il rito abbreviato.