ROMA – Anche Luca Sacchi, il 24enne ucciso nei pressi di un pub di Roma, usava una app per criptare i messaggi?
Il dettaglio, come racconta l’Ansa, emerge dalle carte dell’inchiesta della Procura di Roma e in particolare dal verbale di Domenico Marino Munoz, amico di Sacchi, citato in una informativa dei carabinieri.
Secondo Munoz Luca Sacchi era solito utilizzare Signal, il sistema di messaggistica criptato per cellulari. Si tratta della stesso sistema usato dalla fidanzata Anastasia.
“Alle ore 22,30 del 23 ottobre – afferma l’amico di Sacchi – ho ricevuto sul mio telefonino cellulare, tramite applicazione Signal, un messaggio da parte di Luca, il quale mi comunicava che era in compagnia della sua fidanzata Anastasia e che mi invitava a raggiungerlo per bere una birra al pub di via Bartoloni”.
“Non frequentava persone poco raccomandabili”.
“Luca – si legge sempre nel verbale citato dall’Ansa – non mi ha mai mai raccontato di liti, timori o minacce ricevute da terze persone, anzi mi ha sempre detto che andava tutto bene e che l’unica cosa a cui mirava era di organizzare una gara in moto su pista”.
“L’ultima volta che ho visto Luca – fa mettere a verbale il giovane – è stata una settimana prima dei fatti nella palestra che frequentiamo. Non mi ha raccontato di alcun problema e non mi è sembrato affatto preoccupato. Non mi risulta che Luca facesse uso di sostanze stupefacenti nè che frequentasse persone poco raccomandabili”.
Fonte: Ansa.