Luca Traini, migrante colpito mostra le ferite durante il processo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Maggio 2018 - 11:23 OLTRE 6 MESI FA
Luca Traini, migrante colpito mostra le ferite durante il processo

Luca Traini, migrante colpito mostra le ferite durante il processo (Foto Ansa)

MACERATA  –  “Il ‘pistolero’ è tornato indietro tre volte: non mi ha preso, sono corso via. Ha colpito il mio amico Mohammad Toure vicino al fegato. Lui diceva ‘sono dei petardi’. Io invece ‘sono spari, ci stanno sparando”: [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui, Ladyblitz – Apps on Google Play]  a dirlo, con voce tremante, è Makan Djabi, 23 anni, originario del Mali, scampato al raid contro i migranti di Luca Traini il 3 febbraio scorso a Macerata.

Djabi ha parlato con i giornalisti davanti al tribunale della città marchigiana, prima di costituirsi parte civile al processo a carico del ventottenne di Tolentino accusato di strage aggravata dall’odio razziale, sei tentati omicidi, porto abusivo d’armi e danneggiamento.

Il suo amico Toure ha mostrato le lunghe cicatrici prodotte dalle ferite per le quali era stato anche operato agli Ospedali Riuniti di Ancona. Lui e Djabi, come anche il pastore evangelico nigeriano Aymere Innocent, 28 anni, si costituiranno parte civile con l’avvocato Gianfranco Borgani, che spiega: “Sono ancora seguiti dagli psicologi”.

Probabilmente Innocent fu il primo migrante ad essere raggiunto dai proiettili esplosi da Traini, deciso a “vendicare” l’uccisione della diciottenne romana Pamela Mastropietro, sparando a qualunque “nero” vedesse per strada.

Nel processo in Corte d’Assise per il tentato omicidio di sei migranti la difesa di Luca Traini ha chiesto il giudizio abbreviato. L’imputato, assistito dall’avvocato Giancarlo Giulianelli, è arrivato in una aula blindatissima, scortato dalla polizia penitenziaria.

Otto i migranti che chiedono un risarcimento a Traini nel processo: Fadera Omar, Wilson Kofi, Festus Omagbon, Aymere Innocent, Makan Djabi, Mohammad Toure, Jennifer Otioto. Gideon Azeke. Si sono costituite parti civili anche il Comune di Macerata, presente in aula con il sindaco Romano Carancini, il Pd di Mcaerata (contro la cui sede Traini sparò), il Pd nazionale, l’Acsim (Associazione centro servizi per migranti) e due cittadini.