Luca Varani, killer volevano uccidere. Poi pulirono

di redazione Blitz
Pubblicato il 7 Marzo 2016 - 19:10 OLTRE 6 MESI FA
Luca Varani, killer volevano uccidere. Poi pulirono

Luca Varani, killer volevano uccidere. Poi pulirono

ROMA – Luca Varani, i suoi assassini volevano torturare e uccidere. E dopo sono stati abbastanza lucidi da tentare di ripulire la scena, nonostante la presenza del cadavere brutalizzato del 23enne in camera da letto. Il pm ha formalizzato l’accusa nei confronti di Marco Prato e Manuel Foffo: omicidio premeditato con l’aggravante della crudeltà. Un omicidio programmato, quindi, aggravato da una ragione incomprensibile, probabilmente incompleta: “Volevamo vedere l’effetto che fa”.

E’ quanto Manuel Foffo ha raccontato al pm Francesco Scavo. “Eravamo usciti in macchina la sera prima – ha detto – sperando di incontrare qualcuno. Poi abbiamo pensato a Varani che il mio amico (Marco Prato ndr) conosceva”. E’ stato Prato a inviare l’sms: “Vieni, c’è una festa, c’è da divertirsi”. Quella sera Luca va, probabilmente deludendo la fidanzata che il 4 marzo su Facebook scrive infatti un post dal tono malinconico.

E’ stato Foffo a spiegare di avere seviziato e torturato la vittima che è stata finita con coltellate e martellate. I vicini non hanno sentito urla: il ragazzo è stato messo nelle condizioni di non strillare, probabilmente gli hanno tappato la bocca. Le torture hanno avuto una sadica “ratio”: coltellate non abbastanza profonde da uccidere. Infine, le martellate e una coltellata più profonda delle altre, sotto al cuore. Luca è morto e i ragazzi sono abbastanza lucidi da capire cosa fare: tolgono di mezzo i vestiti e il cellulare di Luca, li buttano nei cassonetti. Poi una volta tornati a casa si addormentano e si risvegliano il sabato mattina. A questo punto Manuel Foffo deve rendersi un minimo presentabile: deve andare al funerale di uno zio. E’ lì che incontra il padre, al quale confessa la notte folle appena trascorsa. Il genitore gli procura un avvocato e insieme vanno dai carabinieri. Luca verrà portato via da quella casa solo il sabato sera, almeno 24 ore dopo la morte. Nel frattempo Marco Prato è andato via: è in un hotel dalle parti di piazza Bologna, ha ingerito farmaci e alcol con l’obiettivo di ammazzarsi. Lo salveranno per un pelo.