Lucca, Vania Vannucchi bruciata viva: un altro ex si fa maschio boia, arrestato

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Agosto 2016 - 20:46 OLTRE 6 MESI FA
Lucca, donna aggredita e bruciata viva vicino l'ospedale

Lucca, donna aggredita e bruciata viva vicino l’ospedale

LUCCA – E’ arrivato con una tanica di benzina, pochi secondi per buttargliela addosso e appiccare le fiamme. Vittima, ora in gravissime condizioni, di questo ennesimo maschio boia è una donna di 46 anni che lavora nell’ospedale di Lucca come barelliera, Vania Vannucchi. Ha avuto la forza di dire ai soccorritori il nome dell’uomo, che è stato rintracciato e fermato e poi arrestato.

E’ successo tutto in pochi secondi, intorno alle 13 del 2 agosto nella zona dell’obitorio dell’ex ospedale Campo di Marte. Sono le prime testimonianze a dirlo: i colleghi hanno riconosciuto l’aggressore in un ex fidanzato della donna. Ancora una donna aggredita, quasi uccisa, per “punizione” da un ex geloso, che non si rassegna.

“Per favore avvertite i miei familiari, chiamate il mio babbo…è stato Pasquale“. Queste le parole pronunciate, secondo i testimoni, dalla donna Vania Vannucchi, 46 anni, residente a Lucca, dopo essere stata aggredita, prima che i soccorritori la sedassero per evitarle i forti dolori delle ustioni riportate. La donna sarebbe stata affrontata dal suo aggressore appena scesa dalla sua auto, una Fiat 500, con la quale aveva raggiunto il luogo in cui si è consumata la tragedia. Secondo alcune testimonianze raccolte sul posto, l’uomo le avrebbe subito gettato addosso il liquido infiammabile e poi avrebbe appiccato il fuoco.

Alla donna non sarebbe rimasto altro da fare che buttarsi a terra. Così è stata trovata dai primi soccorritori, arrivati con secchi di acqua, prima ancora dei vigili del fuoco. “Abbiamo sentito urlare – racconta un testimone – siamo corsi e abbiamo visto la signora a pancia in giù, ormai avvolta dalle fiamme”. L’uomo indicato come il presunto aggressore potrebbe aver avuto in precedenza una relazione con la donna, anche se il particolare non è stato ancora confermato dagli investigatori.

Alcuni colleghi hanno udito le urla e sono usciti con secchi d’acqua a spegnere il fuoco. Sul posto sono subito intervenuti anche i vigili del fuoco, un’ambulanza e l’elisoccorso Pegaso che ha trasferito la donna in gravissime condizioni al centro grandi ustionati di Pisa. Qualche dettaglio da Il Tirreno:

La donna, una dipendente di una cooperativa esterna che lavora per l’Asl, starebbe lottando tra la vita e la morte. Dalla prima ricostruzione ad aggredirla sarebbe stato un uomo, anche lui dipendente della stessa cooperativa, che poi è fuggito. La donna era arrivata sul posto con la propria auto, e lo stesso aveva fatto il suo aggressore. Non è escluso dunque che i due si fossero dati appuntamento, solo che, stando alla prima ricostruzione, l’uomo sarebbe arrivato con l’intenzione di aggredire la donna. Dalle testimonianze è emerso infatti che l’uomo si è presentato con una tanica di benzina, che avrebbe versato addosso alla vittima mentre questa stava scendendo dall’auto. A quel punto la donna, capite le intenzioni, ha provato a fuggire me il suo carnefice l’ha raggiunta riuscendo a innescare il fuoco. A dare l’allarme e a prestarle i primi soccorsi, spegnendo le fiamme con dei secchi d’acqua (e forse salvandole la vita) alcuni operai in servizio in un edificio dell’azienda sanitaria.