Lucca: inneggia al duce e picchia barista col tirapugni

Pubblicato il 11 Marzo 2013 - 23:05| Aggiornato il 23 Settembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

LUCCA – Stefano Benassi, barista  di 34 anni  residente a Lucca,  ha denunciato di essere stato picchiato all’esterno del locale in cui lavora da una persona che si è dichiarata ”fascista” e che inneggiava al Duce.

”Mi ha picchiato un fascista, con un tirapugni dopo avermi gridato in faccia Viva il Duce!”, spiega Benassi in una una lettera aperta inviata ”dal quarto piano del reparto neurologia dell’Ospedale Campo di Marte, dove sono ricoverato da sabato mattina in prognosi riservata. Scrivo questa lettera perché voglio raccontarvi quello che mi è successo nella notte tra venerdì e sabato in un locale dell’immediata periferia della città”.

Il giovane racconta di essersi ritrovato, poco prima dell’una insieme con amici quando è arrivato un noto estremista di destra ”che entrava nel locale con parecchia foga spostando chiunque fosse sul suo cammino, creandosi un varco tra gli avventori per arrivare ad avere a che fare direttamente con me. Vista la quantità di persone presenti intorno al bancone non è riuscito ad arrivare davanti al sottoscritto, ma si è dovuto fermare a due persone di distanza. Ha iniziato a guardarmi e a gridarmi in faccia: ‘Reggio Emilia Reggio Emilia, viva il Duce viva il Duce!’ (riferendosi alle mie origini emiliane) facendo il saluto romano”.

L’uomo, secondo il racconto, avrebbe puntato un coltello alla gola di Benassi prima di essere allontanato dallo staff del locale. E’ stato in seguito, quando il barista e’ uscito dal locale per prendere una boccata d’aria, secondo il suo stesso racconto, che l’uomo l’avrebbe colpito al volto, forse con un tirapugni, all’improvviso.