Lucca, il giallo di Rajmonda: caduta dalle scale o strangolata?

Pubblicato il 11 Gennaio 2011 - 16:00 OLTRE 6 MESI FA

Non è da escludere che le ferite trovate sulla testa possano essere state provocate da pugni. E’ un elemento che emerge dall’autopsia su Rajmonda Zefi, 30 anni, il cui cadavere è stato fatto ritrovare dal marito, Francesco Quinci, accusato di omicidio volontario. La donna è morta nella casa della coppia, a Massarosa (Lucca). Nei giorni scorsi, gli investigatori hanno spiegato che sul collo della donna sono state trovate ferite causate da ”manovre costrittive” e che il decesso potrebbe esser stato causato da asfissia.

Non è ancora escluso, comunque, che le ferite alla testa siano state provocate dalla caduta della donna sulle scale di casa: il marito sostiene, infatti, che la morte sia avvenuta propria a causa di quella. Stamani il medico legale Stefano Pierotti e i carabinieri di Viareggio hanno svolto un sopralluogo nell’abitazione della coppia proprio per verificare la conformazione degli scalini. Intanto, sono andate a vuoto, ma riprenderanno domani, le ricerche dei carabinieri del reparto subacqueo di Genova, che hanno scandagliato il canale Burlammacca alla ricerca della cassetta di registrazione dell’impianto di videosorveglianza della casa – che potrebbe aver ripreso il marito mentre caricava il cadavere in auto – e il mattone che l’uomo avrebbe usato per disattivarlo.