Strangola il figlio malato con le bretelle e si costituisce

Pubblicato il 9 Ottobre 2011 - 19:28 OLTRE 6 MESI FA

BARGA (LUCCA) – Dramma familiare a San Pietro in Campo, piccola frazione del comune di Barga, in Lucchesia. Romano Carani, un artigiano di sessantacinque anni ha strangolato con un paio di bretelle il figlio Andrea, 39 anni, malato sin dalla nascita, e poi si è costituito chiamando i carabinieri. Alla tragedia ha assistito anche la moglie dell’uomo, Alida Raffaelli, che è adesso in stato di shock.

Stando alcune indiscrezioni, l’omicida avrebbe giustificato quanto fatto dicendo di essere disperato dalla paura di non sapere a chi affidare il figlio in futuro, quando sia lui che la moglie sarebbero stati troppo vecchi per poterlo accudire.

Romano Carani, che soffre di cuore e recentemente ha subito una operazione per l’istallazione di un by pass, è adesso rinchiuso nel carcere di San Giorgio a Lucca con l’accusa di omicidio volontario. Sull’episodio stanno adesso indagando i carabinieri di Castelnuovo Garfagnana e di Barga, coordinati dal sostituto procuratore Fabio Origlio.

Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, l’uomo che ha ucciso il figlio si sarebbe alzato almeno un paio di volte nel cuore della notte per cercare di tranquillizzare il figlio che – come spesso accadeva, perché malato dalla nascita – urlava frasi senza senso. Verso l’alba, Romano Carani si sarebbe alzato un’altra volta ma dopo aver preso un paio di bretelle ha strangolato il figlio tornando poi a letto. Preso dal rimorso del drammatico gesto, però, poco dopo l’uomo ha svegliato la moglie e insieme hanno dato l’allarme al 118 e ai carabinieri.