Lucia Borsellino, Viminale assegna scorta dopo dimissioni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Agosto 2015 - 21:29 OLTRE 6 MESI FA
Lucia Borsellino, Viminale assegna scorta dopo dimissioni

Lucia Borsellino (Foto LaPresse)

PALERMO –  Lucia Borsellino avrà un’auto blu e due uomini armati di scorta. Questa la decisione del Viminale a un mese e mezzo dalle dimissioni da assessore regionale alla Salute del governo siciliano guidato da Rosario Crocetta per la figlia di Paolo Borsellino.

Il 2 luglio scorso Lucia Borsellino aveva lasciato il proprio incarico “per ragioni di ordine etico e morale e quindi personale, sempre più inconciliabili con il mio mandato”, aveva scritto in una nota passata quasi inosservata prima che il fratello dell’ex assessore, Manfredi, in occasione del 23° anniversario della strage di via D’Amelio, davanti al presidente della Repubblica (dal quale ricevette un caloroso abbraccio) sottolineò che la sorella aveva vissuto un calvario simile a quello del padre.

Parole pronunciate nel pieno di una tempesta scaturita due giorni prima da un articolo dell’Espresso nel quale si riportava il contenuto di una presunta telefonata (la cui esistenza è stata smentita da più procure siciliane) nella quale il medico personale di Crocetta, Matteo Tutino, asceso al primariato di Chirurgia plastica prima di essere arrestato per truffa il 29 giugno 2015, avrebbe detto al presidente della Regione “dobbiamo farla saltare in aria come il padre”.

Se quell’orribile frase non è stata mai pronunciata da Tutino e mai ascoltata da Crocetta, come dicono i magistrati, i rischi per l’ex assessore sono tutt’altro che finiti. La decisione del Viminale di fornirle la scorta, adottata a Ferragosto, sarebbe legata alle indagini sulla sanità siciliana e anche agli esposti presentati da Lucia Borsellino quando era in carica nell’esecutivo regionale.

L’ex assessore è stata sentita nei mesi scorsi dal procuratore aggiunto di Palermo Leonardo Agueci e dal pm Luca Battinieri proprio sulle indagini che coinvolgono Tutino. I familiari di Lucia Borsellino avrebbero accolto con sorpresa l’assegnazione della scorta e dell’auto blindata all’ex assessore, anche se in una nota affermano di non volere esprimere alcuna valutazione.

“Benché sollecitati, ribadiamo – dicono – la ferma volontà di non rilasciare dichiarazioni. Non intendiamo tantomeno commentare o esprimere valutazioni sui tempi e sulla opportunità del dispositivo di protezione adottato dalle autorità competenti”. L’assegnazione di un dispositivo di protezione, tuttavia, sta facendo rivivere alla famiglia dell’ex assessore il clima di emergenza che sembrava chiuso 23 anni fa.