Allenatore licenziato dal parroco: cacciato perché gay?

Pubblicato il 31 Agosto 2011 - 00:05 OLTRE 6 MESI FA

CESANO MADERNO (MILANO) – A casa perché omosessuale. È questo che potrebbe nascondersi dietro il licenziamento dell’allenatore della storica squadra della parrocchia dei Santi Ambrogio e Carlo di Cesano Maderno (comune della cintura milanese) “Equipe 2000” che non ha potuto iniziare il nuovo campionato dopo che a fine stagione 2011 aveva fatto outing.

È la storia di Luciano Dicoladonato, coach di 37 anni e dirigente della società sportiva lombarda dallo scorso febbraio, non confermato per la nuova stagione dal parroco Don Flavio Riva. Una vera delusione per i suoi giocatori tutti intorno ai 18 anni che sul profilo della squadra su Facebook  fanno sentire il sostegno alla loro guida sportiva.

Uno di questi, Thiago Cafarelli è stato chiaro: “Siamo tutti con te”. È persino partita una raccolta di firme sottoscritta dagli atleti e dai rispettivi genitori per provare a richiamare in panchina Dicoladonato. Per la comunità di Cesano un vero cataclisma con strascico di polemiche anche politiche che sta sconvolgendo una società sportiva nata nel 1967 e molto titolata a livello locale.

Forse a spaventare il sacerdote sono stati alcuni profili dell’allenatore presenti in siti considerati inadeguati. Don Flavio ha spiegato che nella sua decisione non c’è una volontà di discriminare Dicoladonato, ma la strategia di investire “su persone che sono cresciute nella comunità di Cesano”.

Di parere opposto l’allenatore che ritiene di essere vittima di una discriminazione e che il suo licenziamento è maturato solo dopo che ha reso noto le sue inclinazioni sessuali. Tanto che potrebbe anche scattare una denuncia nei confronti del prete se non reintegrasse l’allenatore.