Angelo a Salerno, Luigi a Varese: altri due suicidi per crisi

Pubblicato il 8 Maggio 2012 - 21:15 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Saranno anche “colpa di chi ha causato la crisi”, come ha detto Mario Monti, fatto sta che “le conseguenze umane della crisi” non si arrestano. Due suicidi, uno vicino Varese e un altro a Salerno, segnano la cronaca nell’arco di poche ore. Un imprenditore di 60 anni, titolare di un’azienda in crisi, si è impiccato a Cesate. A trovare il cadavere alle 17.30 nei boschi del parco delle Groane sono stati dei passanti che hanno allertato i carabinieri della compagnia di Rho. L’uomo ha lasciato un biglietto in cui ha motivato il suo gesto con la difficoltà a pagare i debiti.

Luigi Fenzi, residente a Saronno (Varese), da tempo aveva difficoltà a pagare i dipendenti della sua azienda, la Essetitre, che fra le altre attività gestisce corsi di istruzione e assistenza per l’utilizzo di impianti elettronici. L’imprenditore, sposato e padre di due figli, si è allontanato da casa nel primo pomeriggio, senza avvertire i familiari. Da Saronno ha raggiunto in auto Cesate, a pochi chilometri di distanza, si è inoltrato nel bosco e si è impiccato a un albero. Il biglietto, attraverso il quale ha motivato il gesto con i debiti contratti dalla sua piccola impresa, con sede a Saronno, è stato ritrovato ai piedi del cadavere.

L’altra storia arriva dalla provincia salernitana. Angelo Coppola, operaio edile di 62 anni, dal Natale scorso senza lavoro, si è ucciso con una fucilata al petto nella sua abitazione di San Valentino Torio (Salerno) dove viveva con la moglie e i figli. E’ il secondo suicidio martedì nel Salernitano causato da motivi economici.

Accanto al corpo dell’uomo è stato rinvenuto un biglietto su cui c’era scritto: ‘Senza lavoro non si può vivere’. Quando il disoccupato ha deciso di porre fine alla sua esistenza, nell’abitazione non c’era nessuno. Il suo cadavere, infatti, è stato rinvenuto dai familiari nella tarda mattinata quando sono rincasati. L’uomo era disoccupato dal dicembre scorso quando la ditta per la quale lavorava, non avendo più commesse, era stata costretta a rinunciare alle sue prestazioni. L’operaio – è stato accertato inoltre – era assillato da numerosi problemi economici, tra questi anche il prossimo matrimonio del primo figlio. Dolore e rabbia nel centro dell’agro sarnese nocerino dove tutti ricordano Angelo come un onesto lavoratore dedito alla famiglia. Sul posto sono giunti i carabinieri della locale stazione per i rilievi del caso. La salma è stata restituita ai familiari dopo un esame esterno effettuato dal medico legale.