Bergamo, sequestratore rischia 8 anni. “Debiti col Fisco? Solo 1000 €”

Pubblicato il 4 Maggio 2012 - 11:48 OLTRE 6 MESI FA

Luigi Martinelli al momento dell'arresto (Lapresse)

ROMANO DI LOMBARDIA (BERGAMO) – Una condanna da 6 mesi a 8 anni per Luigi Martinelli, l’uomo di 54 anni che giovedì è entrato armato dentro l’Agenzia delle Entrate di Romano di Lombardia e ha sequestrato quindici persone. Un gesto di follia fatto scattare dai debiti che l’uomo ha con il Fisco, che però “non sono superiori ai mille euro”. A spiegarlo è stato durante una conferenza stampa a Bergamo il procuratore capo Massimo Meroni. Luigi Martinelli è nato a Covo ma risiede a Calcio ed è stato descritto dal procuratore come “una persona mite, tranquilla. È separato con due figli. Si è reso conto della gravità del fatto e ha subito ammesso le proprie responsabilità”. E poi, la molla che avrebbe fatto scattare la disperazione: “Solo dopo l’interrogatorio da parte del giudice potremo sapere con maggiore esattezza il significato di questa azione che sembrerebbe un’azione di protesta, dimostrativa, non oggettivamente giustificata visto che dai primi accertamenti dell’Agenzia delle Entrate sembrerebbe che avesse un debito non superiore ai mille euro nei confronti del fisco”.

Mille euro di debito, dunque, il motivo che avrebbe spinto Martinelli a sequestrare quindici persone. “Non c’è mai stata una vera minaccia per gli ostaggi”, ha aggiunto il procuratore capo. Anche se Carmine Mormandi, uno degli impiegati sequestrati, ha dichiarato: “Ho avuto paura di morire, ma soprattutto di rimanere ferito e invalido vedendo puntato contro di me quel fucile. In quei momenti pensavo ai miei cari, ai miei genitori anziani”.

Luigi Martinelli di 54 anni, “si è accanito contro di me, non so perchè, anche a parole – racconta l’ultimo dei 15 ostaggi liberati in serata -. Ha tenuto proprio me perchè io sono entrato dopo l’irruzione e quando ho visto le mie colleghe terrorizzate scappare via, io sono andato lá. Appena sono arrivato lui mi ha guardato e mi ha preso di mira senza motivo. Lui dice che era assillato da qualcosa che non ho capito. Io ho provato a chiedergli qualcosa e alle mie domande non ha risposto. Ha detto che era disperato, ha più volte indicato me in quanto impiegato dell’Agenzia delle Entrate”. Sempre durante la conferenza stampa il comandante dei carabinieri ha anche precisato che l’azienda dell’uomo non è fallita e che l’agenzia delle entrate ha richiesto solo dei pagamenti.

L’accusa rimane però pesante: sequestro di persona. Tanto che Martinelli è stato arrestato e verrà chiesta la convalida dell’arresto con l’accusa di sequestro di persona. Le armi (due pistole, un fucile e un coltello) erano detenute legalmente dall’uomo che però, probabilmente, aveva il porto d’armi scaduto, ha spiegato ancora Meroni. Che ha aggiunto: “Il presidente del consiglio Mario Monti aveva dato la disponibilità di parlare con l’uomo”, riferendosi alle richieste avanzate da Martinelli durante il sequestro “Naturalmente – ha precisato – se ci fosse stato bisogno”.