Luigi Preiti, intervistato figlio di 11 anni. Ordine: “Saltate le regole”

Pubblicato il 29 Aprile 2013 - 14:33 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Sul caso di Luigi Preiti, l’uomo che davanti Palazzo Chigi ha sparato sette colpi di pistola contro i due carabinieri Giuseppe Giangrande e Francesco Negri, “sono saltate le regole professionali”. Il richiamo è quello del presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Enzo Iacopino. Il motivo è l’intervista al figlio undicenne dell’attentatore di Palazzo Chigi.

In tanti accusano e ritengono sconveniente e al di là dell’etica professionale, i servizi realizzati da diverse emittenti. Un diluvio di post: “D’altronde chi meglio di un bambino di 11 anni può capire cosa passa per la testa di un uomo che decide di sparare alla gente“, “Pensavamo di aver visto tutto, invece…”, “Mi rivolgo ai giornalisti: Fermatevi!”.

Interviene quindi anche il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Enzo Iacopino: “Per registrare una dichiarazione, si piantona la casa di un ragazzo di 11 anni. Lo si intervista, forse convinti di aver fatto uno scoop. Ne viene fuori, invece, solo un modo di fare informazione che sento estraneo al mio cuore, ancor prima che alle regole elementari della professione”.