Dagli Usa l’allarme: “Le trivellazioni sul Vesuvio sono pericolose”

Andrea Andrei*
Pubblicato il 8 Ottobre 2010 - 10:38 OLTRE 6 MESI FA

Sta diventando ormai un caso internazionale. Il progetto di scavare una galleria sotterranea per spingere delle sonde fino alla caldera flegrea sotto il mare di Pozzuoli è considerato da molti altamente pericoloso. Il “Campi Flegrei Deep Drilling Project” (questo è il nome dato all’operazione), coordinato dall’ingegnere Giuseppe De Natale, costa 15 milioni di dollari e servirebbe a monitorare il rischio di terremoti ed eruzioni oltre che a studiare il bradisismo e a sfruttare l’energia del sottosuolo. L’inizio degli scavi è fissato per il prossimo 10 ottobre.

In una foto pubblicata da "Popular Science" il possibile scenario di un'eruzione del Vesuvio

Ma esperti da ogni parte del globo stanno mettendo in guardia sugli effetti disastrosi che le trivellazioni potrebbero avere sul territorio. Gli ultimi avvertimenti in ordine di tempo provengono da due media americani, il “Popular Science” e la rivista scientifica “Nature”.

Secondo entrambi le trivelle potrebbero incontrare sulla propria strada del magma sotto pressione, causando delle eruzioni e dei terremoti in tutta la zona intorno al Vesuvio. Clay Dillow, dalle pagine del Popular Science, si chiede se il tentativo di difendere i Campi Flegrei, che nel mondo sono uno dei luoghi più a rischio di eruzioni vulcaniche, non possa addirittura peggiorare la situazione.

Solo pochi giorni fa sulla questione si era espresso anche Benedetto De Vivo, ordinario di Geochimica ambientale alla Federico II di Napoli e consulente della procura sull’area dei Campi Flegrei. De Vivo ha inviato una lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in cui ha sottolineato il rischio di effettuare le rilevazioni in prossimità di centri abitati come Bagnoli, allegando pubblicazioni su altri incidenti «clamorosi» avvenuti in Nuova Zelanda e Islanda.

De Vivo ha sottolineato che degli esami nel territorio «sono possibili, si fanno, ma in zone disabitate e in questo caso sono inutili, perché sappiamo già tutto della caldera flegrea».

I precedenti del Vesuvio non sono in effetti confortanti: 39 mila anni fa ci fu un’eruzione “colossale” e 4 mila anni fa il vulcano esplose con tale violenza da trasformare radicalmente il territorio circostante.

*Scuola di Giornalismo Luiss