Attenzione ai lupi: visti in Trentino e Abruzzo. E alle porte di Roma

Pubblicato il 10 Febbraio 2012 - 10:40 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’ululato si fa sempre più vicino: dopo gli ultimi avvistamenti a Filettino e in val di Non, ora in val Pusteria, sulle Dolomiti di Sesto è arrivato un lupo dalla Slovenia. In un mese è riuscito ad attraversare praticamente tutta l’Austria. Si chiama Slavko, che in italiano significa “il festeggiato”, è un maschio di tre anni che era stato catturato l’anno scorso nell’ambito di una ricerca scientifica nei boschi della Slovenia, poco lontano da Trieste. Gli è stato messo un radio-collare e ora si trova nella zona di San Candido.

Durante la sua maratona verso l’Italia ha sbranato tre caprioli ma la Guardia Forestale assicura: se l’animale non avesse un radio collare non avremmo mai avvertito la sua presenza.

I lupi si sono rivisti anche alle porte di Roma ma, assicura il comandante della Guardia Parco dei Castelli Romani Carlo Grillo, ”i romani stiano tranquilli in citta’ non arriveranno mai”. ”La scorsa settimana, durante la nevicata, abbiamo avvistato un lupo con due cuccioli all’interno del parco dei Castelli Romani. Ieri, dopo ulteriori sopralluoghi fatti dall’ufficio ambiente del parco, sono stati trovati escrementi e ciuffi di pelo che potrebbero confermare il passaggio e la presenza di questi animali sul territorio”, afferma Grillo.

”Per il parco dei Castelli Romani e’ stata una bella scoperta, che conferma le segnalazioni e gli avvistamenti di lupi negli anni passati. Non ci sono infatti pericoli, ma solo vantaggi – prosegue – I lupi sono animali intelligenti che si tengono lontani dall’uomo e non arriverebbero mai a spingersi in zone urbanizzate come Roma. La loro presenza, al contrario, e’ auspicabile per arginare un altro problema che sta emergendo in questi ultimi anni: l’aumento esponenziale di cinghiali, in provincia di Roma come nel resto d’Italia”.

”I cinghiali si avvicinano alle abitazioni piu’ isolate in cerca di cibo, possono creare incidenti stradali e danni alle coltivazioni – spiega Grillo – Il lupo, insieme all’uomo, e’ l’unico predatore naturale dei cinghiali e per questo puo’ aiutare a mantenere ad arginare la loro espansione”.

Certo è che i predatori della notte, da anni alla larga dall’uomo, si stanno spingendo sempre più alle porte dei centri abitati. Nelle situazioni di emergenza, come in questi giorni, arrivano fino alle periferie dei paesini isolati. Si fanno più audaci, insomma.Come a Filettino, in provincia di Frosinone, dove un branco di lupi è stato addirittura avvistato all’interno del centro abitato, in piazza 9 Marzo.E la situazione non promette bene: lì la neve ha raggiunto il metro di altezza, parte della popolazione ha ancora problemi di elettricità. E nella parte alta del paese mancano addirittura acqua e collegamenti telefonici.

Fenomeno inconsueto anche ad Alfedena e Sulmona dove la presenza degli animali è stata segnalata in particolare lungo la fascia pedemontana del monte Morrone, in località Noce Mattei e nei pressi di via Ancinale.

Ma la neve è un fattore di selezione naturale: gli animali più deboli soccombono. Anche i lupi. Racconta il vicequestore del Corpo Forestale dello Stato, Luciano Sammarone: “Ieri, sopra a Scanno, è stato trovato un lupo morto era affetto da rogna e abbandonato dal branco”.

Il rischio maggiore non è per l’uomo, ma per la fauna. L’abbondante deposito di neve sui monti del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise costringe tutti gli animali selvatici e scendere di quota per cercare condizioni più favorevoli. Oltre a essere facili prede dei lupi caprioli e camosci “sono specie molto delicate e con dieta selettiva, quindi potrebbero non bastargli le sole gemme, rametti di alberi e arbusti”. Sarà, ma gli ululati non smettono di fare spavento.