Macerata, le telefonate al 112 durante il raid di Luca Traini AUDIO
Pubblicato il 13 Febbraio 2018 - 14:35 OLTRE 6 MESI FA
MACERATA – “Carabinieri Macerata…”. “Siamo in corso Cairoli – dice una voce femminile -, ci sono stati degli spari e c’è un ragazzo a terra”.
E’ sabato 3 febbraio, poco dopo le 11, Luca Traini ha cominciato da pochi minuti il suo raid contro i migranti, e la gente chiede aiuto al 112.
Traini va verso Pollenza, dove è stato trovato in due trolley il corpo di Pamela Mastropietro. “Buon giorno – riesce comunque a dire al 112 una voce maschile -, sono del bar di Casette Verdini, ci hanno sparato due colpi dalla strada”. “A che altezza?” chiede l’operatore. “La strada per andare a Pollenza”. Ad un secondo carabiniere il titolare ripete che “hanno sparato due colpi, da una macchina…sulla vetrata”. L’auto si è diretta “verso la rotonda” ma l’uomo non sa dove ha girato: “ci siamo spaventati, non sono uscito”. “Ci sono feriti?” “Grazie a dio no, però c’era gente dentro al bar…”. “Va bene restate lì, mettetevi sotto copertura, ora arriviamo…”.
In totale sono stati sei i migranti feriti da Luca Traini.
Il più giovane, il ghanese Wilson Kofi, ha 20 anni ed è stato ferito al torace mentre si trovava nei pressi di una fermata dell’autobus.
Gideon Azeke, nigeriano 25enne, è stato ferito alla gamba mentre percorreva, poco dopo le 10 di sabato, corso Cairoli in bicicletta.
Jennifer Otiotio, connazionale e coetanea di Gideon, è l’unica donna ferita nel raid.
Tra i feriti anche Mahmadou Touré, proveniente dal Mali.
Omar Fadera, 23enne proveniente dal Gambia, è invece il meno grave dei feriti: a ferirlo è stato un colpo di striscio al gluteo destro.
Festus Omagbon, 32 anni, nigeriano, è stato ricoverato per un buco di proiettile al braccio sinistro.