Madre sbaglia dosaggio di antistaminico per un errore di traduzione, ricoverata bimba di 6 mesi
Sbaglia il dosaggio per un errore di traduzione. Una cinese somministra 3 cucchiaini di antistaminico alla figlia invece di 3 gocce. Una bambina di sei mesi è stata ricoverata all’ospedale di Prato per un attacco epilettico dovuto all’eccessivo dosaggio di un farmaco. I sanitari avevano prescritto per la piccola tre gocce di una medicina, ma la madre, cinese, gliene ha dati tre cucchiaini.
Sabato scorso, la madre, 28 anni, preoccupata da alcune eruzioni cutanee, ha portato la piccola al pronto soccorso, facendosi accompagnare da una sedicente interprete, che per il servizio si è fatta pagare 20 euro. I medici hanno prescritto alla bambina due somministrazioni giornaliere di tre gocce di Tinset, un antistaminico molto usato in pediatria.
Domenica la donna è tornata al pronto soccorso con la figlia in preda a una grave sintomatologia neurologica, associabile a un attacco epilettico e i sanitari hanno capito che al posto delle tre gocce erano stati somministrati tre cucchiaini. Ricoverata in pediatria con prognosi riservata, oggi la neonata è stata dichiarata fuori pericolo. La dose ingerita del farmaco è 40 volte quella prescritta. La polizia, intanto, ha avviato le ricerche della sedicente traduttrice.
Dalle indagini è emerso che alla base della vicenda c’è proprio l’errore della sedicente interprete. La sua presenza aveva anche fatto ritenere non necessario l’intervento del traduttore abitualmente usato al pronto soccorso. La neonata adesso è fuori pericolo, ma è ancora ricoverata con i sintomi dell’overdose di antistaminico, che l’aveva ridotta in fin di vita.
Il Tinset è un anti-allergico a lento rilascio e i tempi di smaltimento sono lunghi. La somministrazione del medicinale richiede un controllo particolare proprio per gli effetti tossici del sovradosaggio. Per limitare i rischi l’Agenzia Italiana del Farmaco, l’autorità nazionale competente in materia di farmaci, in accordo con la società produttrice, nel marzo scorso ha revocato l’autorizzazione al commercio per la formulazione pediatrica allo 0,25%, lasciando solo quella per adulti al 2,5%, ma sconsigliandone l’uso ai minori di un anno.