Mafia a Ostia, stabilimenti e appalti: 7 condanne

di redazione Blitz
Pubblicato il 2 Febbraio 2017 - 17:30 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Si è concluso oggi, giovedì 2 febbraio, con sette condanne a pene che vanno dagli otto mesi agli 8 anni e sei mesi di reclusione il processo per la gestione illecita degli appalti pubblici e la concessione di stabilimenti balneari sul litorale di Ostia a partire dal 2012. Alla maggior parte degli imputati è stata riconosciuta l’aggravante di aver agito con il metodo mafioso. Condannato a 5 anni e 8 mesi Armando Spada, esponente dell’omonimo clan, vicino a quello dei Fasciani.

La pena maggiore, otto anni e sei di reclusione, è stata inflitta ad Aldo Papalini, ex direttore dell’ ufficio tecnico e dell’unità operativa ambiente del Municipio XIII, ritenuto personaggio chiave nell’affidamento di appalti pubblici a ditte compiacenti.

I giudici dell’ottava sezione del tribunale presieduti da Paola Roja

hanno inoltre condannato Cosimo Appeso, luogotenente della Marina Militare Italiana (cinque anni e cinque mesi di reclusione), Ferdinando Colloca, Damiano Facioni, amministratore della società ‘Bludream’, e Matilde Magni, moglie di Appeso (tutti a tre anni e quattro mesi), e l’imprenditore Angelo Salzano (otto mesi con sospensione della pena).

Gli imputati erano stati rinviati a giudizio per reati che andavano dall’abuso d’ufficio alla turbativa d’asta, dal falso ideologico e concussione, alla corruzione. 

Il tribunale di Roma, oltre a disporre l’interdizione dai pubblici uffici per Aldo Papalini, Cosimo Appeso e Armando Spada, ha anche disposto il risarcimento danni in separata sede con provvisionali immediatamente esecutive a favore di Comune di Roma, Regione Lazio ed associazioni antimafia. L’accusa avevano chiesto per gli imputati condanne da un anno e mezzo a 17 anni e sei mesi di reclusione.