Lotta alla mafia, la Corte dei conti: “Inutilizzato il 52% dei beni confiscati”

Pubblicato il 2 Novembre 2010 - 15:31| Aggiornato il 3 Novembre 2010 OLTRE 6 MESI FA

Più della metà dei beni confiscati alla criminalità organizzata (52,6%) restano inutilizzati e questo avviene anche ”a causa della lentezza delle procedure”: ”in media” ci vogliono infatti ”dai 7 ai 10 anni”, per giungere alla confisca definitiva e poi finalmente all’utilizzo del bene.

A segnalare il problema è la Corte dei conti nella relazione che chiude l’indagine di controllo sulla ”Gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata”.

Per quanto riguarda i proventi derivanti dalla gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, che per legge sono versati per il 10% in entrata al bilancio dello Stato, la Corte rileva che l’ammontare complessivo delle somme utilizzate per il finanziamento agli enti locali nei cui confronti è stato disposto lo scioglimento anticipato dei Consigli comunali e provinciali, a causa di infiltrazioni di tipo mafioso per l’anno 2008 è pari ad 1.278.372,80 euro, mentre per l’anno 2009 scende ad 773.262,00 euro.

L’indagine ha inoltre ”messo in luce la necessità improcrastinabile che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali si doti di un archivio informatico nazionale, dove raccogliere i dati dei beni storico-artistici dei quali si perdono le tracce tra i vari musei, sovrintendenze e gallerie d’arte”.