Mafia. Imputazione coatta per Lombardo: il 9 maggio davanti al Gup

Pubblicato il 13 Aprile 2012 - 12:17 OLTRE 6 MESI FA

CATANIA – Si terra' il 9 maggio prossimo l'udienza preliminare sull'imputazione coatta per concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio al presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, e a suo fratello Angelo, deputato nazionale del Movimento per le autonomie. Lo ha disposto il Gup Marina Rizza, che dovra' decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio dei due politici.

La richiesta fa seguito alla decisione del Gip Luigi Barone di non accogliere l'archiviazione proposta dalla Procura per i fratelli Lombardo e di disporre l'imputazione coatta per i due esponenti politici. Successivamente i Pm hanno presentato la richiesta di rinvio a giudizio. L'inchiesta e' uno stralcio dell'operazione Iblis, il nome del Diavolo in arabo, scattata il 3 novembre del 2010 con decine di arresti tra esponenti di spicco della mafia di Catania, imprenditori e uomini politici.

Indagati per concorso esterno, la posizione del governatore Raffaele Lombardo e di suo fratello Angelo crea una diversificazione di vedute nella Procura tra chi vorrebbe chiedere il loro rinvio a giudizio e chi, invece, lo stralcio del fascicolo. E' questa linea che passa, forte della sentenza della Cassazione su Calogero Mannino.

Il capo d' imputazione e' derubricato in reato elettorale e comincia un processo davanti al Tribunale monocratico. Allo stesso tempo la Procura chiede l'archiviazione del fascicolo per concorso esterno, ma il Gip Barone fissa un'udienza camerale e dispone l' imputazione coatta, spiegando in 60 pagine di motivazioni, che ci sono elementi di valutazione da affidare a un Gip per la richiesta di rinvio a giudizio.

In particolare, il Gip ritiene sia da escludere che per 10 anni Cosa nostra abbia investito su un partito, il Mpa, sul suo leader e su suo fratello, accettando, dopo ogni competizione, di ricevere nulla in cambio e continuando a stipulare ancora accordi nelle successive elezioni.