Mafia: lascia il carcere l’ex imprenditore della sanità Michele Aiello

Pubblicato il 27 Agosto 2010 - 16:00 OLTRE 6 MESI FA

Michele Aiello, l’ex imprenditore della sanità condannato in appello a 15 anni e mezzo per associazione mafiosa, per decisione del tribunale della libertà ha lasciato ieri il carcere milanese di Opera, dove era rinchiuso da gennaio, quando la sentenza di secondo grado aveva aggravato la sua condanna. Da ieri, 26 agosto, il re mida della sanità privata siciliana accusato di essere stato in affari con Bernardo Provenzano è tornato a Bagheria, dove abita e dove aveva le sue cliniche.

Aiello, a cui recentemente sono stati confiscati beni per 800 milioni, era stato arrestato nel 2003. Aveva trascorso 4 mesi in carcere e due anni e mezzo ai domiciliari. Il 3 novembre 2006 era tornato in libertà, mantenuta anche dopo la condanna di primo grado a 14 anni. Poi a gennaio, la Corte di Appello gli aveva aggravato la pena, da 14 a 15 anni di carcere, e Aiello era tornato in cella. L’ex imprenditore ora ha lasciato il carcere ma ha l’obbligo di presentarsi tre volte alla settimana al commissariato e di non lasciare l’Italia.

La sua scarcerazione arriva dopo una altalenante battaglia giudiziaria. Subito dopo il suo arresto gli avvocati Sergio Monaco e Michele De Stefani provarono un primo appello che, però, venne respinto dal tribunale del riesame a marzo: i giudici dissero che c’era il pericolo che Aiello scappasse. A luglio, la Corte di Cassazione ha invece accolto le argomentazioni della difesa, annullando con rinvio il provvedimento dei giudici di Palermo. Il 23 luglio scorso, il tribunale del riesame è tornato a valutare il caso Aiello: la decisione è stata depositata ieri mattina. Aiello è libero, grazie4 al comportamento “inappuntabile” che ha tenuto durante il periodo agli arresti domiciliari, concessi per motivi di salute dal 26 marzo 2004, quattro mesi dopo il blitz della Procura e dei carabinieri, e mantenuti fino al 3 novembre 2006.