Mafia, Piero Grasso avverte: “C’è rischio attentati, specie quando la politica è nel caos”

Pubblicato il 3 Agosto 2010 - 11:48 OLTRE 6 MESI FA

Il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso ha parlato di “rischio attentati”, rispondendo ad un giornalista ha spiegato che i rischi di stragi come quelli di Firenze, di Capaci e di via d’Amelio, “ci sono sempre, soprattutto in momenti di tensioni politiche”.

“Non dimentichiamo – ha ricordato Grasso – che nel ’92 gli attentati sono avvenuti a ridosso di Tangentopoli. Può esserci qualcuno che vuole approfittare del momento politico per dare uno scossone”. Il procuratore nazionale antimafia ha anche sostenuto di non considerare Matteo Messina Denaro “attuale capo di Cosa nostra”.

Con l’arresto di Lo Piccolo, Provenzano e Riina, ha ricordato Grasso, “non esiste più un vertice. C’è stato un tentativo dei “reggenti” di costituire una sorte di commissione formale di quella che c’è in carcere ma è stata neutralizzata. Il fatto che ci sia un elemento di spicco latitante – ha proseguito Grasso – non significa attribuire a quest’ultimo un ruolo di capo dell’organizzazione. Tranne che lo abbiamo attribuito e noi non ne sappiamo nulla”.

“Messina Denaro è l’ultimo latitante di spicco rimasto ancora in libertà, ha partecipato e deliberato la strategia stragista del ’92-’93, è la persona più importante di Cosa nostra. Detto questo mi fermo”, ha concluso Grasso.