Anti afa sì, anti mafia no. Il club nautico prima pecca e poi si riscatta

Pubblicato il 23 Agosto 2012 - 11:00 OLTRE 6 MESI FA
Santa Cesarea Terme

SANTA CESAREA TERME (LECCE) – Nell’Italia dei mafiosi e dei cafoni capita che i “personaggi a rischio”, indesiderati nei club più esclusivi, siano i testimoni di giustizia. E’ successo, secondo quanto scrive Felice Cavallaro sul Corriere della Sera, a Santa Cesarea Terme, in Salento.

Il “personaggio a rischio” sarebbe Vincenzo Conticello, imprenditore titolare dell’Antica Focacceria di Palermo. Per sposarsi aveva scelto il Circolo Nautico Frisullo di Villa Vergine, a Santa Cesarea Terme (Lecce). Un club frequentato da anni dalla famiglia della compagna, medico a Milano, e abbastanza lontano dalla Sicilia, dove l’estorsore da lui accusato in tribunale è tornato in libertà dopo cinque anni di carcere.

Solo che Conticello, essendo un testimone di giustizia, gira sempre accompagnato da due carabinieri di scorta in borghese. Così ha fatto nei giorni precedenti alla cerimonia del 23 agosto, quando lui e la sua compagna sono andati a prendere un po’ di sole al Circolo. Fino a quando non hanno notato una raccolta firme in segreteria contro “il rischio della scorta armata” e a salvaguardia della “serenità di chi sta in piscina o gioca a burraco”. Un appello in cui si voleva lasciare fuori “un personaggio a rischio” per permettere agli altri soci di “combattere l’iperafa”.

I promotori dell’appello non avevano però considerato che qualcuno che ritiene la mafia più pericolosa dell’afa c’è. Come, scrive il Corriere della Sera, Caterina Rizzelli, avvocato matrimonialista di Lecce, che ha prontamente stilato un “contro-appello” dall’emblematico titolo “Io mi dis-socio”. Insieme a Rizzelli altre quattro donne: Ester Rizzelli, moglie di un magistrato di Messina, Eliana Pezzuto, funzionaria del Ministero dell’Interno, Danila Toma, dirigente del provveditorato agli studi di Lecce, e Rosa Calipari, deputato Pd anche lei socia del Circolo.

Alla fine il contro appello ha annientato l’appello. Il matrimonio è stato celebrato. Con tanto di carabinieri di scorta tra gli invitati.