Trattativa Stato – mafia, processo Mori: giudice ammalato, slitta la deposizione di Liliana Ferraro

Pubblicato il 17 Settembre 2010 - 10:50 OLTRE 6 MESI FA

Mario Mori

È stato rinviato al 28 settembre, per malattia di uno dei giudici del collegio, il processo al generale dei carabinieri Mario Mori e al colonnello Mauro Obinu. I due sono accusati di favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra.

Venerdì 17 settembre era prevista, tra l’altro, la deposizione dell’ex direttore degli Affari Penali del ministero della Giustizia Liliana Ferraro. La testimonianza della Ferraro è considerata  decisiva per datare l’inizio della cosiddetta trattativa tra lo Stato e la mafia che avrebbe visto Mori, allora in servizio al Ros, tra i protagonisti.

Secondo quanto rivelato dall’ex Guardasigilli Claudio Martelli, infatti, la Ferraro avrebbe raccontato di aver saputo degli incontri tra il Ros e l’ex sindaco mafioso di Palermo Vito Ciancimino, altro soggetto fondamentale della trattativa, nel giugno del ’92, tra la strage di Capaci e quella di via D’Amelio.

L’ex direttore degli Affari penali avrebbe appreso la circostanza dal braccio destro di Mori, il capitano De Donno. Dei contatti avrebbe riferito al giudice Borsellino. Due gli elementi importanti della vicenda: se Ferraro confermasse la data indicata da Martelli smentirebbe la ”verità” di Mori che colloca l’inizio dei suoi rapporti con don Vito dopo la strage in cui fu ucciso Borsellino. Inoltre, particolare ancora più significativo, se Ferraro avesse riferito a Borsellino degli incontri tra il Ros e l’ex sindaco,il magistrato avrebbe appreso della trattativa prima della sua morte. Ciò darebbe corpo alla pista secondo la quale il giudice venne ucciso proprio per evitare che potesse opporsi alla decisione dello Stato di scendere a patti con la mafia.