Magdi Allam lascia la Chiesa: “Troppo debole con l’Islam”

Pubblicato il 25 Marzo 2013 - 09:51| Aggiornato il 7 Novembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Magdi Cristiano Allam lascia la Chiesa troppo debole con l’Islam. Lui, giornalista egiziano musulmano fino a pochi anni fa, dopo essere passato da Repubblica al Corriere della Sera, dopo un lungo  fastidioso tiramolla che infastidì non poco alcuni più avveduti, e infine al Giornale di Berlusconi, non ha preso bene le aperture degli ultimi pontefici nei confronti di questa religione.

Allam, che forse cristiano entro non lo è mi diventato, ma questo solo Dio / Allah lo potrebbe dire, ha preso lo spunto per la nuova abiura dalla “Papalatria” che ha infiammato l’euforia per Francesco I, ha spiegato Allam sul Giornale, e ha rapidamente archiviato Benedetto XVI, il Papa che battezzò il giornalista la vigilia di Pasqua del 2008.

Allam sostiene di essere stato attratto nell’orbita del cattolicesimo dall‘anti-relativismo di Joseph Ratzinger. Ma, scrive oggi, “la verità è che la Chiesa è fisiologicamente relativista”.

Proprio il relativismo, in particolare il “relativismo religioso e la legittimazione dell’islam come vera religione, di Allah come vero Dio, di Mao­metto come vero profeta, del Corano come testo sacro, delle moschee come luogo di culto”.

Scrive Allam, dando prova che Dio è giusto e protegge la sua Chiesa, facendo uscire un fondamentalista come lui:

“È una autentica follia suicida il fatto che Giovanni Paolo II si spinse fino a baciare il Corano il 14 maggio 1999, che Benedet­to XVI pose la mano sul Corano pregando in direzione della Mecca all’interno della Mo­schea Blu di Istanbul il 30 no­vembre 2006, mentre France­sco I ha esordito esaltando i mu­sulmani «che adorano Dio uni­co, vivente e misericordioso».

“Sono invece convinto che, pur nel rispetto dei musulmani de­positari al pari di tutte le perso­ne dei diritti inalienabili alla vi­ta, alla dignità e alla libertà, l’islam sia un’ideologia intrin­secamente violenta così come è stata storicamente conflittua­le al suo interno e bellicosa al suo esterno. Ancor di più sono sempre più convinto che l’Eu­ropa finirà per essere sottomes­sa all’islam, così come è già ac­caduto a partire dal Settimo se­colo alle altre due sponde del Mediterraneo, se non avrà la lu­cidità e il coraggio di denuncia­re l’incompatibilità dell’islam con la nostra civiltà e i diritti fondamentali della persona, se non metterà al bando il Corano per apologia dell’odio, della violenza e della morte nei con­fronti dei non musulmani, se non condannerà la sharia qua­le crimine contro l’umanità in quanto predica e pratica la vio­lazione della sacralità della vi­ta di tutti, la pari dignità tra uo­mo e donna, la libertà religiosa, infine se non bloccherà la diffu­sione delle moschee”.

Ad Allam, che è nato al Cairo, nessuno ha mai raccontato degli eretici bruciati vivi anche a Roma, vicino a casa sua, delle conversioni a fil di spada dei popoli dell’Europa nord orientale, dei turchi impalati in nome del vero dio.