Magistrati del Tar in rivolta: “Non toccateci il week end gratis a Roma”

Pubblicato il 4 Aprile 2013 - 12:58| Aggiornato il 11 Dicembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La mailing list interna dei magistrati amministrativi è piena di email imbufalite: per venire a Roma il 14 aprile e votare il rinnovo dei componenti del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, i magistrati vogliono l’albergo e i pasti spesati, come è sempre stato. Spese che, trattandosi di dipendenti pubblici, sono sempre state a carico del contribuente. Un piccolo privilegio, intatto da anni, che costa allo Stato circa 100mila euro l’anno. Non una cifra clamorosa per le casse dello Stato, eppure in tempi di crisi e spending review, il Consiglio di Stato decide di risparmiare anche su quello. E ai magistrati manda un’email diversa rispetto a quelle cui erano abituati: niente albergo di buon livello, niente cena del sabato sera pagata. La copertura 2013 è prevista solo per il viaggio (con rientro in giornata) e un pranzo frugale da massimo 31 euro.

E i magistrati? Abbassano il capo davanti alle sopraggiunte necessità di austerity? Neanche un po’, “ci sarà la crisi ma non la pago io”, sembrano dire in coro nell’affollatissima (riferiscono il Corriere della Serra e il Fatto Quotidiano) maling list interna. Tutti a protestare, c’è chi grida all’offesa di un diritto costituzionale, chi pensa che si tratti di una “compressione del diritto di voto”. Solo qualcuno, isolato, fa notare che con uno stipendio tra i 5 e i 7mila euro un albergo ce lo si può anche permettere.

La querelle non si placa e occuperà addirittura un’apposita riunione del Consiglio. L’escamotage è bell’e pronto. Il 13 aprile, sempre a Roma, dalle 12 alle 18 c’è un corso di formazione aperto a 200 partecipanti sulla “Trasparenza e privacy nell’amministrazione e nella giustizia amministrativa”. E così albergo e cena (gratis) sono assicurati, manca solo l’ok del plenum del Consiglio.