Maltempo, 12 km in 12 ore sulla Milano-Lecco

Pubblicato il 22 Dicembre 2009 - 20:12 OLTRE 6 MESI FA

Si è trasformato in un’odissea il viaggio lungo la statale 36 Milano-Lecco per centinaia di persone che sono rimaste imbottigliate la scorsa notte in un ingorgo causato da auto e camion finiti di traverso sull’asfalto reso scivoloso dall’abbondante nevicata. Molti si sono imbattuti nella coda nel tardo pomeriggio e ne sono usciti solo all’alba.

Non poteva aspettare tutto quel tempo una donna incinta di 34 anni che, poco prima di mezzanotte, è stata colta dalle doglie: grazie a un varco aperto nel groviglio di auto in panne («era come smontare un puzzle», dice un soccorritore), è stata trasportata d’urgenza in ambulanza all’ospedale di Carate Brianza, dove ha partorito senza problemi.

Stessa complicata procedura di evacuazione (la SS 36 non ha corsia di emergenza) è stata necessaria anche per un pulmino con a bordo una decina di disabili che hanno presto avuto bisogno di aiuto. Per altre centinaia di persone, tra cui molti anziani e bambini, non c’è stata altra scelta che attendere: la maggior parte ha provato a scaldarsi tenendo acceso il motore per brevi periodi in modo da non trovarsi senza carburante. I più impazienti, invece, hanno raggiunto gli svincoli a piedi, senza considerare la fatica che sarebbe costata ai soccorritori trainare con le funi le loro auto abbandonate per strada.

«Una nottata infernale, uno scandalo, avrebbero dovuto chiudere la strada, invece ci hanno costretti a morire di freddo», si lamenta un sessantenne imprenditore lecchese che è partito da Annone alle 18 ed è arrivato a Renate, circa 12 chilometri più a sud, solo alle 4 del mattino. Perché tanto è stato necessario per sgomberare la carreggiata in direzione sud da un tir finito di traverso all’altezza dello svincolo di Briosco (Monza) bloccando il traffico e la circolazione di spazzaneve e mezzi spargisale.

«D’altronde quel camion, come molte auto che hanno fatto la stessa fine, non aveva né gli pneumatici da neve né le catene» nota Marco Rusconi, delegato della Protezione civile di Lecco, intervenuta con una dozzina di uomini e cinque mezzi per dare assistenza alle centinaia di persone che contavano di arrivare a casa per cena e sono state costrette a passare la notte in auto, combattendo con temperature sotto lo zero.

I volontari della protezione civile di Lecco e Milano hanno distribuito oltre quattrocento litri di bevande calde e un centinaio di coperte. Ma il loro intervento non è bastato per placare la rabbia di alcuni automobilisti. «Mi sono beccato parecchi insulti, anche da quelli che non avevano le catene…», racconta Rusconi che, pensando alle possibili nevicate di questa sera 22 dicembre, mette in conto di passare «un’altra nottata difficile».