Mamma Ebe è morta: addio alla Santona di Carpineta, vero nome Gigliola Giorgini

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Agosto 2021 - 11:59 OLTRE 6 MESI FA
Mamma Ebe è morta: addio alla Santona di Carpineta, vero nome Gigliola Giorgini

Mamma Ebe è morta: addio alla Santona di Carpineta, vero nome Gigliola Giorgini (Foto Ansa)

E’ morta Mamma Ebe, la ‘Santona di Carpineta’, vero nome Gigliola Giorgini: la donna, figura controversa protagonista di cronache giudiziarie, è deceduta venerdì 6 agosto all’ospedale Infermi di Rimini. I funerali, che saranno celebrati a Sant’Ermete nel Riminese.

Chi era Mamma Ebe, vero nome Gigliola Giorgini, la Santona di Carpineta

Nata a Pian Del Voglio, in provincia di Bologna, nel 1933, ‘Mamma Ebe‘ era stata definita la ‘Santona di Carpineta’ per il suo ruolo alla guida della congregazione ‘Pia Unione di Gesù Misericordioso’.

Insieme a diversi ‘adepti’ riceveva persone che confidavano nelle sue presunte capacità di guarire con una medicinali, placebo e preghiere. Uno dei centri in cui riceveva era una villa della frazione cesenate, appunto, di Carpineta.

La parabola giudiziaria della Giorgini era iniziata già negli anni ’80, quando finì sul banco degli imputati per la sua attività di ‘guaritrice’, riportando una condanna in appello a sei anni di reclusione nel maggio del 1985 a Torino.

L’arresto di Mamma Ebe, morta ieri

Nel gennaio del 2002 Mamma Ebe era stata arrestata insieme al marito nella villa di Carpineta, in un blitz di Polizia e Guardia di Finanza che avevano eseguito 28 ordini di custodia cautelare al termine di una lunga indagine della Procura di Forlì che aveva formulato diverse accuse: dall’associazione per delinquere all’esercizio abusivo e continuato della professione sanitaria, dal falso ideologico in ricette alla truffa continuata in concorso ai danni di ente pubblico, dal sequestro di persona al maltrattamento di minori, dalla truffa per motivi abietti ai danni di persone sofferenti nel corpo e nell’ anima all’ esercizio abusivo di ambulatorio medico.

I processi e le condanne 

L’attività di Mamma Ebe tuttavia non si era fermata. Nel 2010 venne accusata di truffa aggravata ed esercizio abusivo della professione medica. A Pistoia si aprirono così due processi: uno mai concluso per prescrizione e uno, invece, finito con una condanna a otto anni e mezzo di carcere.

Nel 2017, poi, Gigliola Giorgini era finita agli arresti domiciliari per la condanna, in via definitiva, a quattro anni di carcere per associazione a delinquere finalizzata alla truffa ed esercizio abusivo della professione medica.

Le indagini condotte dalla Polizia di Forlì appurarono come all’interno di una villa di Sant’Ermete, in provincia di Rimini, dove viveva dal 2014, ci fosse al lavoro una mini comunità di adepti impegnata a svolgere le mansioni più disparate per permettere a Mamma Ebe di proseguire a ricevere chi si rivolgeva a lei.