Veronica Panarello, 3 mezze verità. Andrea Loris Stival non voleva più andare a scuola

di redazione Blitz
Pubblicato il 4 Dicembre 2014 - 15:05 OLTRE 6 MESI FA
Andrea Loris Stival

Andrea Loris Stival

RAGUSA – Sono tre le mezze verità che mamma Veronica Panarello ha consegnato agli inquirenti. E’ quello che risulta dai verbali.

La prima mezza verità risale al 29 novembre, appena poche ore dopo la scomparsa (e sapremo poi, l’assassinio) di Andrea Loris Stival: “Eravamo in ritardo e c’era traffico, ho lasciato mio figlio a circa 500 metri da scuola”.

Ma dal 30 novembre, quindi già dal giorno successivo, Veronica comincerà a dire altro: “Mi sono fermata a poche decine di metri dalla scuola per farlo scendere. Oltrepassavo l’ingresso della scuola, svoltavo a destra per Via Di Vittorio, e mi fermavo a poche decine di metri dall’ingresso (secondario, ndr) della scuola”.

La seconda mezza verità di Veronica riguarda un sacchetto della spazzatura. La vicenda della busta dei rifiuti che la donna avrebbe gettato viene considerata “strana” dagli investigatori perchè nel primo verbale la donna non ne fa alcuna menzione, mentre ne parla solo nel secondo. Tra l’altro il sacchetto viene gettato in un punto piuttosto vicino al luogo dove è stato trovato il corpo di Loris e in direzione opposta rispetto alla scuola.

Terza mezza verità: mamma Veronica alle 10 aveva un corso di cucina per usare il Bimby, lo strumento tuttofare che molti usano per cucinare. Il corso è a Donnafugata e dura due ore. Nel primo verbale la donna racconta che “dopo aver accompagnato” il figlio piccolo alla ludoteca, “sono andata al Castello di Donnafugata, dove sono rimasta fino a mezzogiorno”. Nel secondo verbale Veronica fornisce un’altra versione. “Lasciato il bambino” (il figlio più piccolo, ndr) “sono tornata a casa per sbrigare delle faccende domestiche. Alle 9.15 sono uscita di casa e sono andata al Castello di Donnafugata, dove sono rimasta fino alle 11.45”.

E poi c’è un altro fatto. A detta di mamma Veronica, Loris da una settimana non andava più volentieri a scuola perché lo prendevano in giro e di conseguenza era più nervoso del solito. Se questo fatto fosse vero lascia intravedere delle molestie da ricercare all’interno del perimetro della scuola. Quanto alle tre mezze verità: a meno che non si ricompongano lasciano intravedere un perimetro e un’origine della tragedia lontano dalla scuola.