Mamme contro burqa. La donna si scoprirà il volto, ma solo per entrare a scuola

Pubblicato il 20 Settembre 2010 - 13:44 OLTRE 6 MESI FA

La donna che era stata chiamata “maestra nera” dagli alunni della materna di Sonnino, perché indossava il burqa per portare il figlio a scuola, si scoprirà il volto. Solo però per entrare nella struttura e solo perché non vuole spaventare i compagni del suo piccolo. Il caso che aveva scosso la piccola comunità in provincia di Latina può dirsi per ora risolto. Ma ad avere la meglio, alla fine, è stato l’essere mamma o le pressioni di un’intera comunità, compreso il sindaco?

“L’imam di Priverno e sua moglie hanno dimostrato la piena disponibilità a venire incontro alle esigenze delle famiglie del paese e di quelle mamme che avevano chiesto alla signora di ‘svelarsi’ in classe per non impaurire i bimbi”, assicura il sindaco del piccolo centro di 7000 anime, Gino Cesare Gasbarrone. La soluzione è arrivata al termine della riunione che si è  tenuta lunedì 20 settembre presso la scuola materna del paese lepino. Una riunione voluta dalla direttrice didattica e alla quale erano invitati tutti i genitori.

La donna, di origine marocchina, moglie di Moustafa Addì, imam della moschea di Priverno, aveva dovuto subire le critiche e le proteste, nei giorni scorsi, di tre mamme e della stessa direttrice scolastica della scuola dell’infanzia. “Se vuole il burqa lo indossi per strada, qui a scuola spaventa i nostri figli. Se lo deve togliere e mostrare la faccia”, avevano obiettato davanti alla direttrice scolastica precisando a scanso di equivoci “il nostro non è razzismo”. Insomma spiegano le mamme “fuori dalla scuola può indossare quello che vuole ma chiediamo che quando è dentro la scuola si scopra almeno gli occhi e la bocca così da permettere ai bambini di capire che sotto il vestito scuro c’é una signora”. Insomma adesso avranno una mamma in carne ed ossa come avevano chiesto.