Mantova. Fantasma di Agnese Visconti decapitata per amore, violenza, politica?

di Maria Benedetta Errigo
Pubblicato il 14 Marzo 2014 - 07:49 OLTRE 6 MESI FA
 Mantova. Fantasma di Agnese Visconti decapitata per amore, violenza, politica?

Agnese Visconti, la figura femminile al centro del post di Simonetta Campedelli. A sinistra il marito, Francesco Gonzaga, a destra il padre, Bernabò Visconti e la madre Beatrice della Scala

MANTOVA – Il fantasma di Agnese Visconti, fatta decapitare a soli 28 anni dal marito Francesco I Gonzaga e seppellire in terra non consacrata, appare ancora oggi lamentando la sua vita perduta e confermando la fama del Palazzo Ducale di Mantova come uno dei luoghi più infestati di Italia.

La storia di Agnese Visconti è veramente triste. Sesta figlia di 17 dati a Bernabò Visconti, signore di Milano da Beatrice della Scala, andata sposa giovanissima, a 17 anni di età, al coetaneo Francesco Gonzaga, signore di Mantova, non riesce a dargli un figlio maschio: solo una femmina, Alda, ma all’epoca poche erano le donne che potevano aspirare a un trono.

Tra l’altro, Bernabò Visconti è stato definito come “despota crudele e spietato” ma era anche grande nemico del potere temporale della Chiesa e questo può avere influenzato le successive cronache, oltre al fatto di essere stato rottamato dal nipote e recluso a vita.

Dopo che il padre viene ucciso dal cugino Gian Galeazzo Visconti, che ne usurpa il potere, Agnese improvvisamente diventa scomoda e il marito per eliminarla utilizza l’accusa di tradimento con il cavaliere Antonio da Scandiano.

Opinione prevalente è che l’accusa fosse una montatura, ma la verità  non si saprà mai. Gli atti del processo, informa Simone Rega,

“sono ancora conservati presso l’Archivio di Stato di Mantova”.

Simonetta Campedelli forse ne ha preso visione perché ha affermato con certezza che Antonio da Scandiano, per difendere Agnese, giurò di averla violentata. Agnese negò fino alla fine.

Sentenza per i due amanti o presunti tali: la morte. La mattina del 7 febbraio 1391 Antonio da Scandiano venne impiccato e Agnese Visconti decapitata.

 

Furono sepolti assieme, vennero sepolti in quella che oggi è Piazza Pallone, cortile del palazzo ducale, dove una targa ricorda la sciagurata fine della duchessa.

Era terra non consacrata. Forse per questo in molte notti mantovane, tra le finestre della piazza dove Agnese fu decapitata e le finestre del Palazzo, si sente l’urlo di una donna che, disperata, vuole avere indietro la sua vita. È il fantasma di Agnese Visconti che alcuni dicono chieda perdono al marito, altri che urli la sua rabbia verso chi l’ha uccisa per politica. Molti dicono anche di avere visto luci accese di notte nel Palazzo Ducale vuoto e silenzioso.