Mantovani, teste: “Caserma allagata per l’appalto urgente”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Ottobre 2015 - 09:28 OLTRE 6 MESI FA
Mantovani, teste: "Caserma allagata per l'appalto urgente"

Mantovani, teste: “Caserma allagata per l’appalto urgente”

MILANO – Urgenze procurate ad arte per truccare appalti. E’ quanto emergerebbe dalle rivelazioni di un imprenditore nell’inchiesta che ha portato all’arresto dell’ex vice presidente della Regione Lombardia, Mario Mantovani, e di un ingegnere del Provveditorato, Angelo Bianchi. Lo riporta, stamani, il Corriere della Sera. “Le ‘somme urgenze’ erano la scusa per truccare gli appalti del Provveditorato alle Opere pubbliche di Milano – si legge – E se non c’erano bastava fabbricarle allagando una caserma della Guardia di Finanza (il comando in via Melchiorre Gioia, ndR) o sabotando il tetto dell’Università di Pavia. Funzionava così nell’ufficio, un ‘tritacarne’ dove tanti prendevano mazzette…”.

Con l’azienda di famiglia, un’impresa edile di Pavia, agli inizi del 2000 Alberto Brera eredita l’abitudine di pagare mazzette. Ma il giocattolo si rompe quando la ditta fallisce perché il governo rivede le procedure e il Provveditorato non può più assegnare lavori con la stessa facilità mentre i tempi dei pagamenti si allungano.

A giugno 2014 Brera è convocato dal pm Giulia Pezzino e dall’aggiunto Mario Venditti per rispondere di bancarotta, ma mentre entra in Procura a Pavia ha già deciso di vuotare il sacco: «C’è un sistema nel Provveditorato che io chiamavo il tritacarne, perché l’80% di coloro che lavorano là prende tangenti», contanti che accumula gonfiando i costi e facendo false fatture. Per lavori di «somma urgenza», sotto i 200 mila euro, «era già noto in anticipo chi si sarebbe di volta in volta aggiudicato il lavoro». (Luigi Ferrarella, Corriere della Sera).