Manuel Foffo: “Ero strafatto”. Marc Prato suicida, poi cella

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Marzo 2016 - 12:10 OLTRE 6 MESI FA
Manuel Foffo: "Ero strafatto". Marc Prato provò il suicidio

Manuel Foffo: “Ero strafatto”. Marc Prato provò il suicidio (Nella foto Luca Varani)

ROMA – Uno, Manuel Foffo, ha ammesso di essere strafatto di cocaina. L’altro, Marc Prato, ha provato a suicidarsi prima di finire in galera. Entrambi hanno ucciso a martellate in testa Luca Varani perchè “volevamo vedere che effetto si provava”. Lo studente universitario Manuel Foffo, 30 anni, figlio di un assicuratore molto noto in zona, confessa ai carabinieri di avere ucciso a martellate in testa l’amico Luca Varani, 23 anni, indicando agli investigatori le generalità del suo complice, Marc Prato, 29 anni, e il luogo in cui si è consumato l’atroce e insensato delitto, un appartamento al decimo piano di un palazzo in via Igino Giordani, al Collatino, Roma.

Manuel Foffo ha raccontato di aver “visto i mostri”, di non essersi reso conto di niente. Troppa droga e troppo alcol per capire che stava torturando a morte con un amico un ragazzo di 23 anni invitato a casa per un festino che andava avanti almeno da un giorno. “Non sappiamo perché l’abbiamo fatto”, ha ripetuto Manuel, universitario fuori corso e figlio del proprietario di una delle più importanti agenzie di pratiche auto della Capitale, con uno squadrone di otto avvocati, e di un ristorante a Pietralata. Ai due ragazzi è stato contestato il reato di omicidio premeditato con l’aggravante dei futili motivi.

 

Rinaldo Frignani per Il Corriere della Sera racconta:

Sabato pomeriggio, smaltiti la sbronza e il down del dopo party, ha aperto ai carabinieri la porta del suo appartamento al Collatino: sul letto, nudo, con tagli su tutto il corpo, segni di un legaccio al collo e il cranio sfondato a martellate c’era il corpo di un altro studente, Luca Varani, 23 anni. Era morto almeno da venerdì notte.

Una mattanza degna di un film di Quentin Tarantino alla quale ha partecipato, secondo l’accusa, un volto noto del mondo notturno della Capitale: Marc Prato, 29 anni, padre italiano, madre francese, organizzatore di eventi gay, che i carabinieri hanno rintracciato poche ore più tardi in una camera d’albergo — l’Hotel San Giusto, vicino piazza Bologna — salvandolo dal suicidio: aveva ingerito una forte dose di barbiturici aiutandosi con bottiglie di superalcolici. È rimasto piantonato all’ospedale Sandro Pertini in stato di fermo, accusato di concorso in omicidio volontario come Foffo. Lunedì mattina Prato è stato dimesso e trasferito nel carcere di Regina Coeli.

FOTO ANSA, VIA FACEBOOK DI LUCA VARANI.