Manuel Foffo, FOTO su Il Messaggero. Ora accusa Marco Prato

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Marzo 2016 - 08:35| Aggiornato il 24 Marzo 2016 OLTRE 6 MESI FA
Manuel Foffo, FOTO su Il Messaggero. Ora accusa Marco Prato

Manuel Foffo ha un volto, la foto è stata pubblicata sul Messaggero (nella foto Ansa qui, Luca Varani)

ROMA – Eccola la prima foto di Manuel Foffo, uno dei due presunti killer di Luca Varani, il ragazzo ucciso al Collatino a Roma al termine di un lungo coca party. A pubblicarla è stato il Messaggero, che l’ha postata anche sulla propria pagina Facebook. Finora erano state rese pubbliche le foto dell’altro ragazzo coinvolto nella vicenda, Marco Prato (meglio noto come Marc negli ambienti della movida gay in cui era molto conosciuto).

Ora i due si incolpano l’uno con l’altro. Si rimpallano le responsabilità su chi ha inferto il colpo finale al cuore di Luca Varani e sul ruolo svolto festino dell’orrore avvenuto in un appartamento nella periferia romana. L’interrogatorio di garanzia per Manuel Foffo e Marco Prato, ha fornito agli inquirenti nuovi spunti e tasselli da collocare in un puzzle che sembra ancora lontano dall’essere completato. Al termine di oltre otto ore, il gip Riccardo Amoroso ha convalidato l’arresto, escludendo però per i due l’aggravante della premeditazione del delitto.

“Manuel ha detto anche oggi che è stato Marco Prato a dare il colpo finale. Lo ha ribadito oggi con dovizia di particolari”. Ha detto l’avvocato di Foffo, Michele Andreano, lasciando il carcere di Regina Coeli. Una “verità” contestata dal legale dell’altro arrestato, l’avvocato Pasquale Bartolo, per il quale “non è stato” il suo assistito a conficcare nel cuore di Varani il coltello. “Abbiamo chiarito quale è stato il ruolo di Marco nella vicenda – dice – che è del tutto diverso da quello che ci è stato attribuito fino ad ora”. Ed ancora. “Il mio assistito ha detto al Gip tutto quello che si ricordava – ha proseguito – lui era a casa di Foffo quella sera, dove è andato poi Luca Varani, ma le cose non sono andate come è stato detto fino ad oggi”.

Ma è sempre Foffo, parlando con il giudice per le indagini preliminare, a fornire ulteriori dettagli su cosa sia avvenuto tra il 3 e il 4 marzo nella sua abitazione al Collatino. “Foffo – afferma il suo difensore – parlando con il Gip ha indicato tanti e tanti testimoni che sono andati all’interno dell’abitazione, qualcuno è arrivato ed è andato via. Altra gente che è stata chiamata ma non è andata”. Parole che aprono nuovi scenari su chi ha effettivamente preso parte al festino con coca e alcolici. Nella sua prima confessione Foffo aveva parlato di almeno altre due persone, Alex e Giacomo, che erano transitati nel suo appartamento in quelle ore.

“Il mio cliente – aggiunge il difensore – ha dato molti particolari e molti dettagli, anche perché è passato del tempo quindi è molto più lucido. Ha aggiunto particolari secondo me importanti senza mai contraddirsi”. Anche a detta dei due arrestati, il contesto in cui si è consumata la vicenda è “sessuale” ma il movente “ancora non è uscito fuori”. Foffo ha ribadito che era intenzione dei due “fare del male a qualcuno” ma senza fornire ulteriori chiarimenti sul perché di una scelta tanto folle. Una lucida follia senza dubbio alimentata dalla droga. Un fiume di cocaina, quasi 26 grammi, acquistata per 1500-1600 euro e consumata in poco più di 48 ore.

Manuel Foffo, FOTO su Il Messaggero. Ora accusa Marco Prato

Manuel Foffo, FOTO su Il Messaggero. Ora accusa Marco Prato