Manziana (Roma), allarme “precipitato un elicottero”. Ma i pompieri non lo trovano

Pubblicato il 20 Agosto 2011 - 16:34 OLTRE 6 MESI FA

VITERBO – Paura alle porte di Roma: nel primo pomeriggio un contadino ha sentito un boato e ha lanciato l’allarme. Ha sostenuto che fosse precipitato un elicottero in località Prati di Canale, nei pressi di Manziana, paese alle porte di Roma. Alcune squadre dei vigili del fuoco e pattuglie di carabinieri si sono subito recate sul luogo dell’incidente, ma non hanno trovato nessun rottame.

”Nella zona che ci e’ stata segnalata non abbiamo trovato alcun elicottero caduto”, ha reso noto il comando provinciale dei vigili del fuoco di Roma. ”La localita Prati di Canale, vicino a Manziana, e’ stata sorvolata anche da un nostro elicottero – spiegano dal comando – ed e’ stata ispezionata a terra da alcune pattuglie dei carabinieri di Bracciano, ma non abbiamo trovato alcuna traccia dell’incidente”.

Lo stesso Comando provinciale dei vigili del fuoco ha spiegato che ”la segnalazione della caduta di un elicottero, molto circostanziata, è stata fatta prima ai carabinieri della compagnia di Bracciano e subito dopo a noi. Un passante ha riferito di aver visto un elicottero cadere, di aver udito un forte boato e di aver visto una colonna di fumo elevarsi fra gli alberi. La stessa versione l’ha ripetuta due volte, ma finora non ha trovato alcun riscontro”.

Nella zona di Prati di Canale è operativa una cava. I carabinieri e i vigili del fuoco stanno verificando se il boato sentito dal contadino possa, in realtà, provenire proprio dalla cava. In questo caso, si escluderebbe l’incidente.

Dopo alcune ore di ricerche si e’ concretizzata un’ipotesi: il boato e la colonna di fumo potrebbero essere stati causati da un incendio che aveva bruciato un piccolo deposito in legno di una cava, nel quale era custodito del materiale esplosivo.  La cava si trova in linea d’aria a poca distanza dalla localita’ Prati di Canale.

”Crediamo che questa sia l’ipotesi piu’ plausibile – spiegano i carabinieri di Bracciano – tuttavia le ricerche continuano. Non abbiamo elementi per mettere in discussione la buona fede di coloro che hanno dato l’allarme, sia per il loro numero che per la concomitanza dei racconti”.