“Marcello Dell’Utri agì in sinergia con la mafia”: sentenza Corte d’Appello

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Settembre 2013 - 14:25 OLTRE 6 MESI FA
"Marcello Dell'Utri agì in sinergia con la mafia": sentenza Corte d'Appello

Marcello Dell’Utri (Foto LaPresse)

PALERMO – “Marcello Dell’Utri agì in sinergia con la mafia“. Questo afferma la sentenza della Corte d’Appello depositata a Palermo il 4 settembre. La Corte ha condannato Dell’Utri a 7 anni di reclusione con l’accusa di concorso in associazione mafiosa. Secondo i giudici, presieduti da Raimondo Lo Forti, l’associazione è ”andata avanti nell’arco di un ventennio”, con una serie di comportamenti ”tutt’altro che episodici, oltre che estremamente gravi e profondamente lesivi di interessi di rilevanza costituzionale”.

L’imputato, scrivono i giudici nelle motivazioni della sentenza del 25 marzo 2013, ma depositata solo il 4 settembre, ”ha ritenuto di agire in sinergia con l’associazione”: “La personalità dell’imputato – scrivono i giudici nelle motivazioni della sentenza del 25 marzo scorso – appare connotata da una naturale propensione a entrare attivamente in contatto con soggetti mafiosi, da cui non ha mai mostrato di volersi allontanare neppure in momenti in cui le proprie vicende personali e lavorative gli avevano dato una possibilità di farlo”.

La Corte d’Appello nella sentenza poi precisa: “In tutto il periodo di tempo in oggetto (1974-1992) ha, con pervicacia, ritenuto di agire in sinergia con l’associazione e di rivolgersi a coloro che incarnavano l’anti Stato, al fine di mediare tra le esigenze dell’imprenditore milanese (Silvio Berlusconi, ndr) e gli interessi del sodalizio mafioso, con ciò consapevolmente rafforzando il potere criminale dell’associazione”.

Nella sentenza si parla anche dell’incontro avvenuto a maggio 1974, cui erano presenti Gaetano Cinà, Dell’Utri, Stefano Bontade, Mimmo Teresi e Berlusconi, che ha ”siglato il patto di protezione di Berlusconi”: “L’incontro ha costituito la genesi del rapporto che ha legato l’imprenditore e la mafia con la mediazione di Dell’Utri”.