Marchionne. Quel jet fermo all’aeroporto di Caselle: memento mori per l’uomo globale

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Luglio 2018 - 14:40| Aggiornato il 18 Aprile 2020 OLTRE 6 MESI FA
Marchionne. Quel jet fermo all'aeroporto di Caselle: memento mori per l'uomo globale

Marchionne. Quel jet fermo all’aeroporto di Caselle: memento mori per l’uomo globale

ROMA – Un fiammante jet privato se ne sta mestamente parcheggiato su una pista dell’aeroporto di Caselle. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Alato memento mori per l’uomo globale, il manager dei due mondi. Sergio Marchionne Torino l’aveva conosciuta più dall’alto che da altezza uomo, da una finestrella dell’aereo che prendeva alle 4 e 35 per ingannare il fuso e atterrare a mezza mattinata a Detroit, dall’elicottero per le veloci puntate al Lingotto.

Nel giorno della fine, discreto come la sua uscita di scena, inesorabile come un arresto cardiaco, si fa strada il sentimento comune perché umano di una sproporzione, di una dismisura tra il cielo della gloria mondana e la polvere a cui tutti prima o poi si torna.

Nei 14 anni vissuti pericolosamente nei quali ha resuscitato l’antica fabbrica italiana automobili, era diventato l’uomo che sussurra ai potenti della Terra, novello Colombo conquistatore di Americhe, il mago della finanza idolatrato dai cosiddetti mercati, l’imprenditore più citato dai media, l’inventore di nuovi paradigmi industriali, guidato Fca con la mano destra e la Ferrari con la sinistra, accumulato una fortuna privata di mezzo miliardo di dobloni…

Quando distrattamente non siamo concentrati sui rischi per l’industria italiana, sulla continuità aziendale, quando avremo smesso di interrogarci sulle incognite di un’eredità pesante, di indagare gli effetti collaterali di un successo globale che ha sacrificato manodopera locale… Quando penseremo a quell’aereo fermo, come i veterani delle milizie al seguito del condottiero che varca trionfante le porte della città, ci ricorderemo che siamo uomini, soltanto uomini.