Marco Marenco. Come trasferire un paio di miliardi nelle bollette del gas

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Marzo 2015 - 11:43| Aggiornato il 11 Marzo 2015 OLTRE 6 MESI FA
Marco Marenco. Come trasferire un paio di miliardi nelle bollette del gas

Foto d’archivio

ROMA – Marco Marenco. Come trasferire un paio di miliardi e farceli pagare nelle bollette del gas. Azionista della casa che produce i cappelli Borsalino, Marco Marenco è ora ricercato per bancarotta fraudolenta per il crac delle sue società che commerciano in gas : il più grande crac dopo Parmalat, 3,5 mld in totale, tra debiti con il Fisco e le banche, fatture non pagate con Snam e fornitori piccoli e grandi.

Una parte del buco, risulta dalle indagini, sarebbe stata ripianata con la maggiorazione del costo dell’energia sulle bollette degli utenti (lo 0,001% a metro cubo in più per tre anni), una mini-stangata ai danni del contribuente. Marenco nel frattempo è ricercato (pare sia latitante in Svizzera), la Procura di Asti ne ha chiesto l’arresto per bancarotta fraudolenta. Per capire i reati contestati a Marenco bisogna guardare al sistema delle compensazioni nel mercato del gas. Lo spiega l’inviato de La Stampa.

Se un operatore non riceve la fornitura attinge alle riserve comuni, con l’obbligo di pagare in denaro o gas, pena pesanti sanzioni. Marenco non paga. Lo fa ripetutamente e per un bel po’ di tempo e accumula almeno 355 milioni di euro di debiti tra il 2009 e il 2011. Cambiano le società: prima la Speia, poi la Service, la Exergia e altre. In totale, il buco per il sistema del gas potrebbe superare il miliardo, in gran parte per sanzioni non pagate. Non basta.

All’inizio del 2012 un pronunciamento del Tar apre una «falla» normativa nel sistema delle compensazioni. Marenco e altri operatori truffaldini s’infilano anche lì e fanno un altro buco. Oltre 400 milioni di forniture non pagate. Almeno 250 milioni sono società del gruppo Marenco. (Gianluca Paolucci, La Stampa)

Quando Snam esige il pagamento del dovuto Marenco intraprende quella che sarà una lunga battaglia legale. Ma, intanto, nel 2012 comincia a far sparire le disponibilità nei conti della società: donazioni alla mamma (40 milioni), più di 1,5 miliardi di euro iscritti a bilancio come crediti all’interno dei gruppi che fanno capo a Marenco e che invece finiscono su conti all’estero (Panama, Gibilterra, Isola di Man) dove non son più rintracciabili.