Marco Vannini, intercettazioni a processo: “Ho visto papà..”

di redazione Blitz
Pubblicato il 24 Maggio 2016 - 13:59 OLTRE 6 MESI FA
Marco Vannini, intercettazioni a processo: "Ho visto papà.."

Marco Vannini, intercettazioni a processo: “Ho visto papà..”

ROMA – Marco Vannini, il processo parte dalle intercettazioni. Quelle fatte in caserma, subito dopo la morte del 21enne, avvenuta a Ladispoli nel maggio 2015 a casa della fidanzata, e quelle registrate dal 118 la sera della morte di Marco. Lunedì c’è stata la prima udienza del processo: per questa vicenda è finita sotto processo, con l’accusa di concorso in omicidio volontario, l’intera famiglia della fidanzata di Vannini. Secondo l’accusa, infatti il giovane bagnino, mentre si trovava nell’abitazione della fidanzata, è stato raggiunto da un colpo di pistola sparato da Antonio Ciontoli, sottufficiale della Marina Militare, padre di Martina. Con loro a processo anche il secondo figlio Federico e la madre Maria Pezzillo. Di omissione di soccorso risponde invece la sola Viola Giorgini, fidanzata di Federico.

Nella prossima udienza, fissata per il 18 luglio, il tribunale affiderà una perizia su due intercettazioni raccolte in caserma e che riguardano gli imputati.

“Leva un po’ sta pistola puntata”. Ecco cosa dice in caserma Martina Ciontoli, rievocando la frase che avrebbe detto Marco a suo padre. Martina era stata convocata con tutta la famiglia la mattina dopo la morte di Marco. Lei, il fratello e la fidanzata di questo commentano i fatti seduti su un divanetto in una sala d’attesa. Sanno, o perlomeno presumono, di essere intercettati e registrati. E forse non parlano a caso. Parlano molto e insieme ricostruiscono la versione che da allora daranno sempre: Marco è morto per errore, perché Ciontoli padre (non si capisce perché) quella sera dopo cena aveva deciso di mostrargli l’arma d’ordinanza. Ed è partito un colpo.

Non saranno solo queste intercettazioni sotto accusa. Ma anche quello che i microfoni del 118 hanno registrato durante le chiamate fatte dalla famiglia: in un primo tempo dicono che il ragazzo si era ferito con un pettine…poi che si era spaventato perché aveva sentito il colpo di pistola. Ma Marco era in salotto e stava morendo dissanguato. E parlava. “Basta, ti prego. Basta! Scusa!”. Perché dice così Marco? Perché si scusa con Martina?

Gli audio originali sono stati mandati in onda nel corso di Chi l’ha visto? Si sente il figlio maggiore di Ciontoli, Federico, che parla al telefono col 118: “C’è un ragazzo che non sta bene. Probabilmente uno scherzo, si è spaventato e non respira più”. Senza mai specificare che è stato ferito da un colpo d’arma da fuoco. Ad un certo punto subentra la madre che dice: “Stava facendo il bagno nella vasca…Nel caso richiamiamo”. E riaggancia. Poco dopo è il padre Antonio che chiama con voce ferma e parla di un “infortunio in vasca” in cui Marco si sarebbe “bucato con un oggetto”. In sottofondo si sentono i lamenti del ragazzo.