Bimba uccisa a Città di Castello (Perugia), confermata la condanna per la madre

Pubblicato il 17 Maggio 2012 - 21:48 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 17 MAG – E' stata confermata dalla Cassazione, la condanna a 15 anni di reclusione (tre dei quali gia' condonati) a carico di Tiziana Deserto, con l'accusa di concorso nell'omicidio della figlioletta Maria Geusa, morta a Citta' di Castello il 6 aprile 2004, quando aveva due anni e sette mesi. La suprema corte, senza diminuire la condanna a 15 anni riportata in appello, ha pero' escluso l'aggravante della crudelta'.

A quanto si e' appreso, l'esclusione dell'aggravante della crudelta' potrebbe far si' che negli anni che la Deserto dovra' passare in carcere le possa essere concesso un trattamento non troppo severo. La decisione della Suprema corte e' arrivata dopo una lunga camera di consiglio, iniziata alle 15,30 del 17 maggio e conclusa tre ore dopo: la decisione e' stata presa dopo un confronto acceso tra i componenti del collegio della I sezione penale. La procura della Cassazione aveva chiesto l'inammissibilita' del ricorso presentato dai legali dell'imputata, avvocati Gianni ed Eugenio Zaganelli, che chiedevano un processo di appello bis e l'assoluzione della donna. Ad uccidere la piccola per i giudici fu l'imprenditore edile Giorgio Giorni, condannato definitivamente all'ergastolo. Secondo l'accusa, la Deserto era innamorata di Giorni e gli affidava la bambina. Il padre della piccola lavorava con l'imprenditore. Ora per la mamma di Maria Geusa si aprono le porte del carcere. La donna e', per ora, in stato di liberta'.