Mario Cerciello Rega, la vedova Rosa Maria legge la preghiera “moglie di un carabiniere”

di redazione Blitz
Pubblicato il 29 Luglio 2019 - 16:57 OLTRE 6 MESI FA
rosa maria ersilio

La moglie del vice brigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega (Foto Ansa)

SOMMA VESUVIANA (NAPOLI) – “Prometto di amarti e onorarti sempre tutti i giorni della mia vita”: con queste parole Rosa Maria Esilio ha lasciato il pulpito della chiesa di Santa Maria del Fosso di Somma Vesuviana dopo aver letto la preghiera della moglie del carabiniere ai funerali del marito, morto dopo essere stato accoltellato a Roma.

Nella stessa chiesa in cui 44 giorni prima lei e Mario Cerciello Rega si erano sposati, Rosa Maria ha ripetuto la promessa di matrimonio e, con la voce rotta dal dolore, ha letto la preghiera della moglie del carabiniere, un testo diffuso tra le compagne dei militari. Subito dopo l’ordinario militare Santo Marcianò ha concluso il rito funebre, ricordando come oggi “l’Italia intera è in lutto”. 

La preghiera della moglie del carabiniere

Un giorno il buon Dio stava creando un modello di donna da destinare a moglie di carabiniere. Era al lavoro quando un angelo gli disse: “Signore, mi sembra che voi vi stiate preoccupando troppo. Perché deve essere così diversa dalle altre donne?”. Il Signore rispose: “Questa donna deve essere indipendente. Possedere le qualità di un padre e di una madre allo stesso tempo. Essere una perfetta padrona di casa per quattro invitati come per quaranta anche se preavvisata solo un’ora prima, deve essere sempre attiva ed intraprendente, far fronte a tutte le necessità, essere capace di svolgere allegramente le sue mansioni anche se è stanca o ammalata, ed essere capace di cambiare casa, abitudini e amicizie spesso e all’improvviso”. L’angelo scosse la testa: “Impossibile!”.

Il Signore proseguì:”La doteremo di un cuore particolarmente forte, capace di sopportare il dolore delle separazioni, di dare amore senza riserve, di offrire energie al marito nei momenti più difficili e di continuare a lottare anche quando è carico di lavoro e stanco”. “Signore”, disse l’angelo, toccandogli il braccio dolcemente, “andate a coricarvi e riposatevi un pò. Potrete terminare domani.” “Non posso fermarmi adesso”, disse il Signore, “sono così vicino alla creazione di qualcosa d’unico. Questo tipo di donna si curerà da sola quando è malata, saprà dire arrivederci a suo marito su di un molo, in un aeroporto o in una stazione, comprendere perché è importante che egli parta ed aspettarlo con rispetto”.

L’angelo si avvicinò al modello di donna lo guardò da vicino e sospirò: “Sembra ben fatta, ma ha l’aspetto troppo dolce”. Replicò il Signore: “Ma ha la forza del leone, non immagini tutto ciò che è capace di sopportare”.

Alla fine l’angelo si chinò e fece scorrere il suo dito sulla guancia di quella nuova creazione di Dio. “C’è una perdita!” esclamò, “qualcosa non va in questa creatura”. Il Signore parve offeso dalla mancanza di fiducia dell’angelo. “Ciò che tu vedi non è una perdita” disse “è una lacrima!” . “Una lacrima? Perché dunque?” domandò l’angelo. “E’ per la gioia, il dolore, la solitudine e la fierezza che solo la moglie di un Carabiniere prova ed è dedicata a tutti quei valori cui suo marito è legato e che lei farà suoi” disse il Signore dando vita a quella dolce creatura. Anche l’angelo, commosso pianse. (Fonti: Facebook, Ansa)